Alcuni mesi addietro il forum “Salviamo
il Paesaggio Difendiamo i Territori” ha promosso la campagna “Censimento del cemento”. Detta
campagna richiedeva alle amministrazioni degli oltre 8000 comuni italiani di
redigere un apposito formulario indicando tutti gli edifici sfitti o
inutilizzati.
Il fine di questa campagna è salvare il paesaggio ed il territorio italiano
dalla deregulation e dal cemento selvaggio che conta in Italia più di 10 milioni di case
vuote. Nonostante tutto si continua ancora a costruire. Il forum si è insediato
anche nella provincia BAT costituendo comitati cittadini che hanno avuto il
compito di pungolare le amministrazioni silenti.
Ad oggi il
comune di Bisceglie, il più sensibile a questa richiesta, ha già
inviato il formulario opportunamente redatto.
L’avvocato Sciusco, in qualità di Assessore alla pianificazione - assetto del
territorio - Edilizia del Comune di Barletta, ha provveduto a comunicare direttamente
al forum nazionale che “sta provvedendo
all'invio dello stesso non appena ultimati i dati rivenienti da altri settori
(Manutenzioni e Demanio)”. Invito pertanto l’assessore, Andriani a
contribuire al reperimento dei dati necessari alla completa compilazione del
formulario.
E’
quanto mai sconcertante apprendere dalla stampa locale come a Barletta, città
capoluogo della BAT, nonostante l’impegno preso da una parte dell’
amministrazione ad avviare un percorso di trasparenza ed una inversione di
tendenza rispetto alle brutture del passato, impegno dimostrato con la
disponibilità ad aderire alla campagna promossa dal forum, vi siano delle
forze, cosiddette riformiste (P.S.I. e
parte del PD), che lavorano in senso inverso. La storia recente ci ha già
mostrato quanto una dissennata politica edificatoria possa nuocere, sotto
l’aspetto ambientale, sociale e produttivo, sulle vite di ognuno di noi.
Il
consumo di terreno agricolo alla luce di una sempre crescente domanda
alimentare, la cementificazione selvaggia asservita agli interessi di pochi
speculatori e causa principale del dissesto idrogeologico, la nascita di veri e
propri quartieri dormitorio ed in alcuni casi ghetto, ci hanno mostrato quanto
fallimentari siano state le scelte prese in passato, legate ad una crescita
economica inadeguata a soddisfare le restanti e primarie esigenze umane. Oggi
l’imperativo deve essere: “Stop
al consumo del territorio” e
conseguente recupero dell’esistente per evitare le cause principali del
dissesto idrogeologico, per restituire porzioni di territorio all’agricoltura,
per favorire il ricompattamento delle città a favore di una promozione della
socializzazione dei cittadini e di una mobilità sostenibile che accorci le
distanze e disincentivi l’utilizzo delle automobili.
In
qualità di referente provinciale del forum “Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori” invito tutte
le forze politiche, le rappresentanze di categoria e la società civile ad
abbandonare logiche dissennate ed a promuovere la crescita culturale necessaria
ad una inversione di tendenza che deve ripartire dai concetti di sostenibilità e partecipazione, punti
cardine per dare centralità e meglio comprendere le reali esigenze della
collettività. Queste devono essere imprescindibilmente le linee guida per una
corretta redazione del P.U.G. che metta
fine alla pratica bieca e miope delle varianti e porre fine a tutte le brutture
che ne derivano.
FORUM ITALIANO DEI
MOVIMENTI
PER LA TERRA E IL PAESAGGIO
PER LA TERRA E IL PAESAGGIO
Francesco Filannino
Nessun commento:
Posta un commento