Il 12
ottobre del 2012 la Rete degli Studenti Medi ha indetto una manifestazione
generale in cui gli studenti di tutta Italia sono scesi in piazza stanchi della
situazione politica ed economica italiana mutandone la situazione sociale del
nostro Paese.
Nella città
di Barletta il movimento creato dagli studenti di tutte scuole aderenti alla
manifestazione è partito dal Liceo Scientifico C. Cafiero, e il corteo composto
da quasi mille alunni, avente come motto “Una scuola di qualità ce la chiede
l’Europa”, si è snodato per le vie cittadine sino ad arrivare in piazza Aldo
Moro. Lì c’è stata un’assemblea pubblica dove tutti gli studenti, accompagnato
dalla presenza del sindacato dei lavoratori FLC, hanno discusso di tutti quei
temi riguardanti la propria vita scolastica.
Partendo
dal Diritto allo Studio, ogni giorno violato da tutte quelle riforme emanate
dal governo, si è giunta a formulare un’analisi sulla situazione edile delle
scuole cittadine, in situazione di assoluto degrado; si è discusso di didattica
e valutazione, quest’ultima utilizzata solo come arma dai professori e presidi
contro gli studenti.
Si è
parlato di una riforma del sistema scolastico: la scuola di oggi, con un
sistema diviso per comparti stagni, con corsi rigidamente divisi sin dal primo
anno non disincentiva in alcun modo l'abbandono scolastico e non sostiene la
crescita degli individui. Vogliamo una scuola che ci dia realmente modo di
esprimerci per quello che siamo e ci dia modo di scegliere le materie da
approfondire. Vogliamo un biennio unitario che dia modo agli studenti di avere
due anni, all'ingresso alle superiori, per scegliere al meglio il proprio
percorso di formazione.
Siamo assolutamente contrari al disegno di
legge del Merito. Crediamo che in un paese come il nostro difendere un merito
vero sia importante, tuttavia non è consegnando medaglie ai più bravi che si ha
un merito vero nella scuola. Vogliamo che tutti abbiano le stesse possibilità
di apprendere e di arrivare al successo formativo, solo così si potrà realmente
ottenere un merito reale nelle scuole.
Siamo contrari al disegno di Legge
Aprea, quel disegno di legge decreterebbe l'ingresso dei privati nelle nostre
scuole, dando loro la possibilità di incidere sulla didattica e sui programmi.
Quel disegno di legge, per come è stato originariamente concepito,
cancellerebbe la democrazia dalle scuole, deregolarizzando la rappresentanza
studentesca. Vogliamo che le nostre scuole siano pubbliche, vogliamo che le
nostre scuole siano dei luoghi di democrazia e partecipazione.
Uno dei temi preponderanti durante la
manifestazione è stato quello delle spese militari: nel 2012 il Governo ha
investito in questo settore quasi 40 miliardi di euro (di cui 10 per i
cacciabombardieri F35), mentre dal 2006 ad oggi sono stati tagliati oltre 13
miliardi di euro all’istruzione pubblica, per infine arrivare a quello che è
uno dei problemi più grandi della nostra provincia: la formazione di un polo
universitario quale quello della LUM utilizzando fondi pubblici.
A tutto tutti gli studenti hanno detto
no, e sono scesi in piazza per ribellarsi e cercare di cambiare quella che
ormai è la situazione tragica della scuola italiana.
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