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giovedì 29 novembre 2012

CANOSA DI PUGLIA : Omicidio in pieno centro

Cocci di bottiglia e tracce di sangue sparse sull’asfalto. È quello che rimane dell’ennsima aggressione, dell’ennesimo efferato omicidio consumato a Canosa.

Una serie di fendenti, uno solo fatale. Proprio vicino al cuore. Non c’è stato nulla da fare ieri sera, per il 46enne canosino Sabino Grossale (meglio noto come «u bassett») ucciso probabilmente al termine di un diverbio.
L’uomo, una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine (considerato dagli inquirenti «elemento dalla consolidata esperienza criminale»), è stramazzato sull’asfalto e la corsa in ospedale con l’ambulanza del 118 è stata inutile. Dopo pochi minuti, infatti, è deceduto.

Anche un’altra persona, durante il litigio, è rimasta gravemente ferita: si tratta del 49enne Benedetto Antonacci anche lui di Canosa con precedenti. Dopo i primi soccorsi ricevuti nel locale nosocomio, è stato trasferito al «Mons. Dimiccoli» di Barletta dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per una ferita da arma da taglio all’addome: tuttora Antonacci è in prognosi riservata ma secondo i camici bianchi non è in pericolo di vita.
Il presunto omicida e feritore, una volta identificato, è stato invece assicurato alla giustizia dai carabinieri della locale stazione e dai colleghi della Compagnia di Barletta: si tratta del 45enne Gerardo D’Agrezia, già noto alle forze di polizia, rintracciato dai militari all’interno della sua abitazione. L’uomo (noto negli ambienti malavitosi locali con il soprannome di «dentino») dovrà rispondere di omicidio e tentato omicidio.

Nel suo appartamento (a pochi metri dal luogo del diverbio e del ferimento) i militari hanno rinvenuto anche alcuni indumenti ancora sporchi di sangue da lui riposti in lavatrice. Dopo le formalità di rito il 45enne canosino, su disposizione del sostituto procuratore Raffaella De Luca del Tribunale di Trani, è stato trasferito nella locale casa circondariale, mentre sono tuttora in corso indagini finalizzate a individuare l’arma del delitto che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato un coltello con una lama affilata.
Cosa sia successo l’altra sera nel centro di Canosa, a pochi passi da piazza della Repubblica, all’esterno dell’«Inter club», è ancora al vaglio degli investigatori dell’Arma (ai comandi del capitano Marco Vatore) che, nonostante l’omertà di quanti che pur avendo visto hanno preferito non collaborare, stanno cercando di mettere insieme i tasselli dell’ennesimo increscioso episodio di sangue che ha scosso la comunità canosina.
Ebbene, secondo le prime ricostruzioni, all’origine dell’omicidio e del tentato omicidio ci sarebbero futili motivi: probabilmente tra Grossale e D’Agrezia c’era già una vecchia ruggine, vecchi rancori che, alla fine, sono stati lavati con il sangue.

D’Agrezia, pare, l’altra sera, sarebbe passato dinanzi al Grossale (che era in compagnia di amici proprio dinanzi al «Club Inter») in sella alla sua bicicletta. Dopo le ennesime offese e provocazioni («Ubriacone», «Devi salutare quando passi di qua»), il presunto omicida sarebbe tornato a casa, avrebbe lasciato la bicicletta e «per chiarire», sarebbe tornato dal Grossale che gli è andato incontro armato di una bottiglia. A quel punto è scoppiata la colluttazione durante la quale è spuntato forse un coltello. Ad avere la peggio, come detto, è stato proprio «u bassett» che si è accasciato dopo aver ricevuto alcuni fendenti, uno quello fatale, al costato.

Nel frattempo, sempre secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, è intervenuto anche Benedetto Antonacci che è stato colpito all’addome.
Anche DìAgrezia non è rimasto illeso: quando i carabinieri lo hanno bloccato nella sua abitazione, mostrava tra l’altro un profondo taglio all’arcata sopraccigliare e gli occhi tumefatti, chiari segni di una colluttazione appena avvenuta.

Nelle prossime ore, intanto, per accertare l’esatta causa di morte, il pm inquirente ha disposto l’autopsia sul corpo del 46enne canosino.

di Gianpaolo Balsamo 
Fonte : Gazzetta del Mezzogiorno

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