“Il ridere è una cosa seria”. Da questa convinzione arte anche ad Andria il primo corso propedeutico alla formazione di clownterapia, organizzato dall’associazione “Andria città sana” con la collaborazione di “Clown doc” di Pescara, e con il patrocinio della Asl Bat. Promotore del progetto Dino Leonetti.
Il corso di formazione, interamente finanziato dall’azienda sanitaria locale, è un corso di 132 ore all’interno delle quali i volontari acquisiranno competenze trasversali, non solo legate alla clowneria, ma alla comprensione delle dinamiche psichiche che investono i bambini, per entrare in relazione con il loro mondo ed instaurare così relazione maggiormente efficace ed adeguata. Si tratta, dunque, di una formazione ampia e variegata, che indica le modalità di utilizzo di tali tecniche per accostarsi non solo al malato, ma anche ai diversi tipi di malattia.
“Stiamo esplorando – spiega Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Bat – la possibilità di fare percorsi analoghi di formazione anche per i nostri operatori sanitari, gli stessi che tutti i giorni hanno a che fare con i malati e che possano sicuramente trarre beneficio da corsi di questo tipo. Ma si tratta di un secondo step.”
I benefici di tale intervento si riscontrano a più livelli. Lo spiega Valeria Zotti: “Il clown doc offre il suo sostegno in primis ai bambini che ospedalizzati in un ambiente asettico vivono il trauma dell’allontanamento dal loro mondo famigliare che gli da sicurezza e questo amplifica il senso di adeguatezza e di paura che la malattia di per se evoca. A questo si aggiunge anche il contributo che può dare alla famiglia, la quale vive con grande senso di impotenza il disagio e la malattia del proprio figlio”.
La presenza del clown dottore in reparto può dunque creare, attraverso la fantasia e la creatività, un ambiente più favorevole alla cura e consentire di instaurare una relazione d’aiuto maggiormente adeguata ed efficace. Dai tempi di Patch Adams, il clown doc si fa spazio in una dimensione sempre più concreta.
Ma la clownterapia non resterà confinata solo ai reparti pediatrici. Il progetto prevede anche di portare “il sorriso” in reparti dove non vi sono solo bambini. Un sorriso può aiutare tutti.
Il corso di formazione, interamente finanziato dall’azienda sanitaria locale, è un corso di 132 ore all’interno delle quali i volontari acquisiranno competenze trasversali, non solo legate alla clowneria, ma alla comprensione delle dinamiche psichiche che investono i bambini, per entrare in relazione con il loro mondo ed instaurare così relazione maggiormente efficace ed adeguata. Si tratta, dunque, di una formazione ampia e variegata, che indica le modalità di utilizzo di tali tecniche per accostarsi non solo al malato, ma anche ai diversi tipi di malattia.
“Stiamo esplorando – spiega Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Bat – la possibilità di fare percorsi analoghi di formazione anche per i nostri operatori sanitari, gli stessi che tutti i giorni hanno a che fare con i malati e che possano sicuramente trarre beneficio da corsi di questo tipo. Ma si tratta di un secondo step.”
I benefici di tale intervento si riscontrano a più livelli. Lo spiega Valeria Zotti: “Il clown doc offre il suo sostegno in primis ai bambini che ospedalizzati in un ambiente asettico vivono il trauma dell’allontanamento dal loro mondo famigliare che gli da sicurezza e questo amplifica il senso di adeguatezza e di paura che la malattia di per se evoca. A questo si aggiunge anche il contributo che può dare alla famiglia, la quale vive con grande senso di impotenza il disagio e la malattia del proprio figlio”.
La presenza del clown dottore in reparto può dunque creare, attraverso la fantasia e la creatività, un ambiente più favorevole alla cura e consentire di instaurare una relazione d’aiuto maggiormente adeguata ed efficace. Dai tempi di Patch Adams, il clown doc si fa spazio in una dimensione sempre più concreta.
Ma la clownterapia non resterà confinata solo ai reparti pediatrici. Il progetto prevede anche di portare “il sorriso” in reparti dove non vi sono solo bambini. Un sorriso può aiutare tutti.
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