Approvazione ddl contro l'omofobia. Richiesta di
inclusione dell'aggravante e alcuni chiarimenti circa la paventata “minaccia
alla libertà di espressione”
In riferimento al disegno di legge contro l'omofobia e la
transfobia approvato nella giornata di lunedì dalla Commissione Giustizia della
Camera e calendarizzato per la discussione della stessa venerdì 26 luglio, a
nome di Arcigay Bat chiediamo ai parlamentari eletti nella Circoscrizione
Puglia di approvare la proposta di legge nella sua stesura originaria, ovvero
quella contenente l'introduzione del reato di omofobia e quello di transfobia,
la definizione di orientamento sessuale e identità di genere e l'estensione
anche all’omofobia e alla transfobia l’articolo 3 della legge Reale - Mancino
del 1993 che prevede un’aggravante della pena per i reati penali commessi sulla
base di "discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici,
nazionali o religiosi".
Tale aggravante prevede per i suddetti reati un periodo di
lavori socialmente utili, oltre alla pena carceraria di 1 anno e 4 mesi, quindi
non si vede per quale motivo il ddl allo stato attuale debba escludere
l'aggravante: così com'è la proposta di legge rischia di configurarsi come
discriminatoria contro gli stessi soggetti che vorrebbe tutelare. Per fare un
esempio, non si vede per quale motivo chi picchia un omosessuale debba godere
di una pena inferiore rispetto a chi malmena un ebreo o un immigrato. L'omofobia
, alla stregua degli altri tipi di discriminazione, non è un'opinione.
Nell'impossibilità di
poter porre all'attenzione della Camera il ddl nella sua prima versione,
chiediamo perlomeno di esaminare con attenzione gli emendamenti proposti da
parte del Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e dal Movimento 5
Stelle includenti l'aggravante stessa.
In secondo luogo, ci lascia perplessi l'espunzione delle
espressioni “orientamento sessuale” e “identità di genere”, sostituiti da
“omofobia e transfobia”.
Non si tratta di una mera questione linguistica, quanto di
una problematica che rischierebbe di esautorare il valore di una legge contro
l'omofobia. A spiegare la situazione paradossale nella quale potremmo trovarci
all'indomani dell'approvazione ci pensa l'Avvocatura per i Diritti Lgbt – Rete
Lenford in una nota di valutazione:
“L'inserimento delle espressioni "omofobia" e
"transfobia" nella Mancino-Reale non garantisce che la legge
potrà essere applicata per la repressione dei reati contro le persone
omosessuali e transessuali. Le due parole hanno un significato nel linguaggio
comune, ma dal punto di vista del diritto penale potrebbero risultare non
tassative e indeterminate, in assenza di una loro precisa definizione come
fattispecie penali”.
Inoltre, ci preme esporre dei chiarimenti circa le
conseguenze derivanti dall'approvazione di tale ddl sul piano della libertà di
espressione. Molti parlamentari dell'ala conservatrice paventano al proprio
elettorato il rischio di trovarsi alle prese con la giustizia nel caso di
manifestato dissenso a diritti della comunità lgbt, quali per esempio le unioni
civili, il matrimoni o le adozioni per coppie dello stesso sesso. In realtà non
c'è nulla di più falso e troviamo del tutto scorretta questa pratica di ingannare
il proprio elettorato di riferimento con questa insulsa pratica di terrorismo
psicologico. Una norma del genere minante la libertà di espressione
dell'individuo non sarebbe propria di uno Stato democratico, nemmeno del più
omofobo del globo.
Chi manifesta la
propria contrarietà ai diritti lgbt al di fuori e non ha la fortuna di sedere
agli scranni del Parlamento di solito non è un omofobo, è una persona che non
ha avuto modo di conoscere la realtà, una realtà costituita di diritti negati.
Ricordiamo che i primi movimenti di liberazione omosessuale
sono nati sulla scorta della Rivoluzione francese, con il principio
dell'uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge, in parallelo alla
vicenda di emancipazione degli Ebrei nel resto d'Europa. Ebbene, la Rivoluzione
francese ha visto la luce all'indomani di quella grande e non meno importante
rivoluzione delle idee che è stata l'Illuminismo. Uno dei suoi più grandi
fautori, il filosofo Voltaire, ha regalato alla storia una sua massima: “Non
sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue
idee”. Questa frase la facciamo nostra, perché l'approvazione di un ddl contro
l'omofobia con i crismi dell'uguaglianza potrebbe condurci all'alba di un nuovo
Illuminismo.
Marcello
Filograsso
Ufficio Stampa Arcigay Bat
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