In riferimento a una presa di posizione pubblica delle
organizzazioni sindacali su un ipotetico “spacchettamento” della Barsa
spa, il sindaco Pasquale Cascella ha
inviato alle segreterie confederali e di categoria Cgil, Cisl e Uil, la
seguente lettera:
“Cari
segretari, si può concepire il confronto, che pure non deve e non può mancare,
sulla base di interpretazioni forzate non di mie dirette dichiarazioni ma di
resoconti altrui? Eppure, è bastato un generico accenno - nell'ambito di un
incontro sulla “gestione dei rifiuti”, con il coordinamento 'Strategia rifiuti
zero', riferito in una dichiarazione alla stampa come “lasciata in mano a una
società in house mentre il global service verrà messo sul mercato e di fatto
privatizzato" - per scatenare una polemica senza alcun fondamento. Sarebbe
bastato solo quel "di fatto", comunque raccolto nelle cronache
giornalistiche,per intendere che si trattava di una mera interpretazione, di
esplicita “contrarietà”, degli interlocutori,di una ipotesi di lavoro ben più
articolata e complessa, già discussa in campagna elettorale e che continua a
essere al centro di analisi e riflessioni. Ma di qui a paventare, come e' stato
fatto nelle nota delle tre organizzazioni sindacali del settore, che "la
Barsa viene frammentata e messa sul mercato, forse 'svenduta' a privati,
nonostante tutti i soldi, gli impegni e le risorse che il Comune in questi anni
ha investito" (e trascurando molto altro) ce ne corre. Rischia di “correre”
un arbitrario processo alle intenzioni, in plateale contrasto con la realtà e
la volontà, che non aiuterebbe certo a individuare le necessarie soluzioni a
problemi comunque aperti da tempo, e che da tempo le organizzazioni sindacali
(così come quelle ambientaliste) credo ben conoscano.
Sono
questioni che riguardano l'assetto della società in relazione alle nuove norme
legislative, sia per il rapporto tra la parte pubblica e quella privata, sia
per conformare le strutture ai compiti istituzionali dell'Amministrazione nei
diversi settori di intervento. Questioni – ripeto – ben presenti già in campagna elettorale,
tant’è che nel programma avevo indicato un intervento strutturale sull'attuale
assetto della società Barsa, con la suddivisione in due società: una società -
appunto -interamente pubblica, in house come suol dirsi, per la raccolta
dei rifiuti (tenendo anche conto delle scadenze organizzative da osservare per
non far gravare sui contribuenti le penalizzazioni sancite dalla legge per il
mancato rispetto dei parametri della raccolta differenziata), e l'altra società
per i servizi e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del
patrimonio pubblico, in cui riversare interamente l'attuale partecipazione del
socio privato,con una operazione vincolata all’evidenza pubblica, anche per la
restante parte della quota del Comune al capitale di un'azienda che sia in
grado di operare - questo sì– sul mercato ed essere competitiva sul più vasto
territorio.
Non
sarà semplice né scontato, considerando la scelta già compiuta dall’attuale
socio privato di dismettere la propria partecipazione e liquidare la sua quota
azionaria, con tutto quel che ne consegue sui conti dell’Amministrazione e
della stessa azienda. Ma e' doveroso valorizzare l'investimento compiuto
dal Comune, garantire una prospettiva di sviluppo e favorire ogni potenzialità
di nuova occupazione, senza chiudersi nel cortile di casa con il rischio che
una nuova stretta sulla spesa pubblica metta a repentaglio risorse preziose
della collettività.
Su
questo piano l’Amministrazione non solo è disponibile ma per prima interessata
ad approfondire il confronto, sia sul piano politico sia sul piano sociale, per
costruire le migliori soluzioni nell'interesse di tutta la città”.

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