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giovedì 14 novembre 2013

TRANI : Ispezione dei NAS presso il Dog's hotel

L’operazione è scattata dopo un’interrogazione parlamentare sollecitata da due associazioni



Il ministero della Salute ha deciso di intervenire con una ispezione dell'Unità Operativa per la tutela degli animali sul caso dei cani di Andria, deportati nel canile tranese "Dog's hotel". L'operazione è scattata dopo un'interrogazione parlamentare sollecitata dalle due associazioni animaliste: la Lega del Cane di Andria (Lndc) e dal comitato Ufficio Garante Diritti degli Animali (Ugda). E questa mattina i Carabinieri dei NAS hanno eseguito una ispezione presso la struttura privata convenzionata per il ricovero dei cani randagi sitiata in contrada san Tommaso a Trani.

In attesa di conoscere i riscontri sulle anomalie segnalate, i due gruppi ambientalisti puntano il dito contro queste strutture: secondo la Lega del Cane di Andria gli ospiti sarebbero ammassati a caso in gabbie super affollate senza rispettare alcun criterio etologico, caratteriale, sanitario. Tutto è iniziato quando, dietro incalzante richiesta della LNDC e dell'UGDA che hanno supportato la loro istanza con una minuziosa documentazione, un gruppo di senatori ha presentato un'interrogazione riguardante la vicenda dei cani appartenenti al Comune di Andria trasferiti da un canile dello stesso comune, in un'altra struttura, il Dog's Hotel di Trani. «Trasferimento che, in realtà, sarebbe più corretto definire deportazione, deciso basandosi su un unico criterio: quello economico. Una scelta che permette ad Andria un risparmio di una cifra "astronomica": 5 centesimi al giorno per ogni esemplare alloggiato».

L'interrogazione, tra l'altro, punta l'attenzione su elementi concreti come il fatto che i Comuni convenzionati con il Dog's hotel non effettuerebbero i dovuti controlli dello stato di benessere e sussistenza dei cani ospitati a spese dei cittadini contribuenti, contrariamente a quanto disposto dalla normativa vigente che attribuisce, senza possibilità di equivoco, ai Comuni e alle Asl veterinarie la responsabilità delle modalità di gestione dei rifugi, dell'anagrafe canina e dei canili sanitari. Ma non è tutto. Evidenzia anche che, negli ultimi anni, diversi Comuni avrebbero stipulato una convenzione con questo canile privato, il quale appare come la struttura più accreditata della provincia stessa, potendo vantare costantemente posti liberi per ingenti quantità di animali, forte anche di un'autorizzazione sanitaria emessa dalla Asl competente per il territorio, per una capienza concordata di seicento unità. «Un numero di cani in netto contrasto con la legge regionale 12 del 95, che prevede come limite massimo il ricovero di duecento esemplari».

Ne sapremo di più nelle prossime ore
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Fone Trani ViVa

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