Non è stato sufficiente sottoporre tutti i
Comuni italiani all’applicazione della nefasta Tares, con tariffe inverosimili,
soprattutto per le attività commerciali, ma si continua a sfornare provvedimenti
di aumento della tassazione anche a poche ore dalle programmate scadenze
fiscali. La Tares, stando alle tariffe ministeriali, graverà sulle nostre
aziende pesantemente e non consola sapere che - solo per citare alcuni esempi -
in città vicine come Barletta, Trani, Bisceglie e Bari, dove il servizio di
raccolta rifiuti ha costi vertiginosi, le stesse tariffe sono maggiori di
quelle di Andria fino anche del 50% e senza che vi sia la raccolta
differenziata porta a porta.
Ma è dell’ultima ora il provvedimento datato
27 novembre con cui, non solo il Governo sbeffeggia Comuni e cittadini
disattendendo il completo esonero dall’Imu della casa abitativa, ma aumenta
nuovamente le aliquote di versamento dell’acconto Ires delle società: l’acconto
già qualche settimana fa era stato portato dal 100% al 101% ed ora, prorogando
la scadenza del pagamento del 2° acconto dal 30/11 al 10/12, passerebbe
addirittura al 102,50% (cioè l’acconto 2013 supera il saldo 2012, nonostante la
decrescita economica).
Mi rifiuto di amministrare una città come
quella di Andria, dove, nonostante i molteplici interventi sul territorio, le
nuove infrastrutture, gli enormi tagli alla spesa comunale (quest’anno
ulteriormente tagliata di oltre 6 milioni di euro), l’azzeramento dei costi della
politica (i consiglieri comunali non percepiscono praticamente nulla e gli
assessori si muovono a proprie spese per le trasferte), la voglia di spingere
per un ricambio generazionale politico ed un efficientamento della macchina
amministrativa, ogni sforzo alla fine risulta vano perché soggetto a normative
nazionali e sovranazionali che operano a danno delle comunità locali e, in
primis, delle medie e piccole attività economiche che ne rappresentano il cuore
pulsante. Si stanno soffocando i consumi e, ancor prima, la propensione e la
voglia di investimento. Iva, Ires, Imu, Tares, ma dall’anno prossimo Trise o
forse Tuc o forse Iuc!
Nell’ultimo Consiglio Comunale ho proposto,
in accordo con tutti gli amici del mio gruppo e della maggioranza di centro-destra,
di attribuire la premialità di cui Andria usufruirà nel 2014 sull’ecotassa
regionale, per gli ottimi risultati conseguiti nel 2013 sulla differenziata,
alle attività economiche su cui più graverà la Tares, oltre che la possibilità
di rateizzare senza interessi il saldo Tares delle utenze non domestiche dovuto
a gennaio. Forse sarà poco ma è stata una proposta concreta e praticabile,
anzi, in base ai dati attesi alcune tariffe potranno avere un abbattimento
anche fino al 30%. Ringrazio l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco per aver
accolto la proposta, attenuando l’iniquità delle tariffe ministeriali.
Mi chiedo però a che vale tutto ciò se in
qualunque momento, anche nell’arco di poche ore e con effetti retroattivi,
tutto può essere vanificato da un Governo che ha un precipuo obiettivo: far
cassa a danno di Comuni e cittadini, i quali oltremodo si trovano a pagare
sempre di più.
Il tempo delle parole e delle promesse è
scaduto da tempo, la gente non ne può più e noi amministratori siamo al fianco
dei cittadini; fare voce
grossa già non serve più; si serrino i pugni, soprattutto in Europa, perché
l’Italia non può continuare a subire diktat che mirano al controllo della spesa
senza rapportarsi alle caratteristiche dei territori. Basta giocare col
deretano dei cittadini!
Dott. ANGELO FRISARDI, consigliere comunale Andria 2010
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