Molti comuni
italiani stanno per chiudere le ragionerie già dai primi giorni di dicembre
“diventando le anti-camere dell’inferno”
Mentre negli uffici e negli ambienti istituzionali in
pura serenità, si continuano a fare i break, si consumano cappuccini e
cornetti prefesteggiando il Natale già con
taglio e consumo di panettoni, magari
chiacchierando su come e dove passare la settimana bianca, la stragrande
maggioranza dei micro-piccoli imprenditori passeranno uno dei più tristi natali
che possono ricordare a memoria d’uomo. Sono inermi di fronte ai rifiuti e ai
rigetti degli addetti alle ragionerie pubbliche, comunali, provinciali,
regionali e statali, per i crediti maturati vantati nei confronti dalle
pubbliche amministrazioni, questo mancato flusso di liquidità dovuta, andrà a ripercuotersi sulle filiere
di servizi e produzioni collegate, sulla miriade di micro attività artigiane,
pertanto la stagnazione della liquidità causata dalla insensibilità del
servilismo dei partitici, si tramuta in una vera e propria disperazione
sociale.
I suicidi quotidiani confermano un dato di abbandono
da parte della cosiddetta società civile, gli istituti di statistiche, le varie
organizzazioni di categoria, riscontrano percentuali agghiaccianti inerenti le
chiusure delle aziende e i licenziamenti dei propri dipendenti, a noi, unico movimento di solidarietà e
tutela dei micro e piccoli imprenditori e propri dipendenti ci tocca fare la
conta delle morti trasparenti, dei
suicidi, le morti che nessuno vede o che forse, a molti, fa comodo non vedere. L’educazione dovrebbe essere la base di
uno stato civile; una volta tanti secoli fa il nostro territorio era il fulcro
della civiltà del mondo che si conosceva e i barbari erano tenuti fuori dai
confini in prevalenza al nord Europa, oggi abbiamo una situazione paradossale capovolta,
dai governi del nord Europa cogliamo esempi di democrazie lodevoli, mentre i
nostri governanti continuano ad agire in modo ostinato e contrario al bene
comune.
I micro imprenditori con l’operosità e l’impegno nel
lavoro sono missionari di educazione nel fare impresa, nel produrre lavoro, lo Stato sia educato verso gli imprenditori,
per colpa di pochi, una categoria vessata disconosciuta e abbandonata, il
disastro sociale non lo causano i lavoratori e i creatori di lavoro ma le
inoculatezze delle dannose e complicate miriadi di leggi, leggine che certo
hanno reso complicata la vita di chi
vuol solo produrre lavoro,
equivalente di pace e libertà
Ai
creativi e creatori di lavoro, ai coraggiosi, agli umili, ai nuovi martiri del
XXI secolo; coraggio amici
il Papa ci indica la strada giusta per salvare il più possibile uomini
flagellati dal relativismo diffuso che uccide, tocca a
noi, forti e coraggiosi, osare l'impossibile per aiutare e aiutarci a
sopravvivere alle nefandezze dell’indifferenza e del male, sono da circa 40 anni, dal primo
decennio antecedente tangentopoli, che si alternano governi monchi, farciti di
professori sapientoni con la totale assenza di persone correlate al lavoro,
alla fatica e alla sofferenza e chi non ha mai lavorato, mai sofferto, non
crederà in pieno e in toto e non potrà mai trovare soluzioni popolari, produrrà
solo demagogie e ipocrisie.
I “CREATIVI E CREATORI DI LAVORO MICRO PICCOLI
IMPRENDITORI” LANCIANO UN GRIDO DISPERATO D’AIUTO;
AIUTO! CHI PUÒ AIUTARCI? SIGNORE DA CHI ANDREMO?
CHE FINE CI STANNO FACENDO FARE!...
Questo
intervento stampa è stato pensato e scritto lo scorso anno ma mai inviato per
la pubblicazione. Oggi torna più che allora di strettissima attualità ed ecco
che ritengo giusto e doveroso inviarlo in un contesto per molti versi
differente da quello di allora e in una condizione di sana e democratica
ribellione collettiva contro le caste e la burocrazia che continua a mietere
vittime, da un lato, ma anche arricchimenti illeciti e infiniti, dall’altro.
BUON NATALE SULLE STRADE A TUTTI
Giovanni Di Ruvo (Presidente, Segretario Generale SCIMPID)
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