Sono passati 790 anni da quando San Francesco realizzò il
primo presepe della storia a Greccio nell’Anno 1223, il Poverello d’Assisi
nella arrivo alle porte dell'inverno e un pensiero assillante dominava la mente
di Francesco: l'avvicinarsi della ricorrenza della nascita del Redentore. Il poverello di Cristo, nella sua innata semplicità si fece audace, e
durante l'udienza pontificia, concessagli per lo scopo suddetto, umilmente
chiese al Papa la licenza di poter rappresentare la natività.
Infatti, dopo il viaggio in Palestina, Francesco, rimasto molto
impressionato da quella visita, aveva conservato una speciale predilezione per
il Natale e questo luogo di Greccio, come dichiarò lui stesso, gli ricordava
emotivamente Betlemme. Tormentato
dal vivo desiderio di dover celebrare quell'anno, nel miglior modo possibile,
la nascita del Redentore, giunto a Fonte Colombo, mandò subito a chiamare Giovanni
Velita, signore di Greccio, e così disse: "Voglio celebrare nella notte di
Natale. Scegli una grotta dove farai costruire una mangiatoia ed ivi condurrai
un bove ed un asinello, e cercherai di riprodurre, per quanto è possibile la
grotta di Betlemme! Questo è il mio desiderio, perché voglio vedere, almeno una
volta, con i miei occhi, la nascita del Divino infante."
Il
cavaliere Velita aveva quindici giorni per preparare quanto Francesco
desiderava e tutto ordinò con la massima cura ed " il giorno della letizia
si avvicinò e giunse il tempo dell'esultanza!". Da
più parti, Francesco aveva convocato i frati e tutti gli abitanti di Greccio.
Dai luoghi più vicini e lontani mossero verso il bosco con torce e ceri
luminosi. Giunse
infine il Santo di Dio, vide tutto preparato e ne gode.
Greccio fu così la nuova Betlemme! Con
somma pietà e grande devozione l'uomo di Dio se ne stava davanti al presepio,
con gli occhi in lacrime e il cuore inondato di gioia.
Narra Tommaso da Celano: "Fu talmente commosso nel nominare Gesù
Cristo, che le sue labbra tremavano, i suoi occhi piangevano e, per non tradire
troppo la sua commozione, ogni volta che doveva nominarlo, lo chiamava il
Fanciullo di Betlemme. Con la lingua si lambiva le labbra, gustando anche col
palato tutta la dolcezza di quella parola e a guisa di pecora che bela dicendo
Betlemme, riempiva la bocca con la voce o meglio con la dolcezza della
commozione". E ancora come vedesse realmente il bambino sulla mangiatoia,
scuotersi come da un sonno tanto dolce e venirgli ad accarezzare il volto. Un
cavaliere di grande virtù e degno di Fede, il signore " Giovanni da
Greccio" asserì di aver visto quella notte un bellissimo bambinello
dormire in quel presepio ed il Santo Padre Francesco stringerlo al petto con
tutte e due le braccia.
La narrazione della visione di questo devoto cavaliere è
resa credibile non solo dalla santità di colui che la vide con i suoi occhi, ma
è confermata anche dai miracoli che ne seguirono: come quello della paglia di
quel presepio, che serviva per sanare in modo prodigioso le malattie degli
animali ed ad allontanare le pestilenze, per la misericordia del Signore. Così
ebbe origine il tradizionale Presepio che si costruisce in tutto il mondo
Cristiano, per ricordare la nascita del Redentore.
Nella felice ricorrenza del 15 Anniversario 1999-2013 della
Mostra del Presepio Artigianale “CanosaPresepi”, in questa edizione sarà dedicato a San
Francesco d’Assisi e Greccio la Nuova Betlemme, invitiamo a visitare la mostra
dell’arte presepiale , unica del suo genere a Canosa ed in Provincia, trova il
suo spazio ideale nella suggestione dell’Androne e Sede del Circolo Al Corso,
dove con un allestimento molto suggestivo vengono risaltati i presepi esposti,
invitiamo a visitare la Mostra del Presepio Artigianale “CanosaPresepi” che
sarà aperta dal 15 Dicembre 2013(Inaugurazione ore 19.00) la mostra sarà aperta
fino al 6 Gennaio 2014, con seguenti orari di visita : Feriali ore 10.30 -
12.00 / 17.00 - 20.00 , nei giorni Festivi ore 10.30 - 12.00 / 17.00 – 21.00.
Invitiamo a visitare la mostra di presepi per constatare con
mano la realtà del Presepio a Canosa una
vera manifestazione d’arte è di fede, anche per la valorizzare l’antica
tradizione del presepe, in conclusione nel ringraziare la Casa Editrice Terra
Santa, per la concessione della pittura dedicata al “Presepio di Greccio”
dell’autore Piero Casentini, dove potrete vedere all’interno dell’androne del
Palazzo De Muro Fiocco.
IL PRESIDENTE DELLA SEDE A.I.A.P. DI CANOSA DI PUGLIA
Orazio LOVINO
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