Lezione di Maurizio Marinella agli studenti del “Carafa”
Cravatte da tre generazioni, in un atelier da 20 metri quadrati, a Napoli. Clientela da tutto il mondo: gente comune, ma anche Capi di Stato e di Governo, personaggi dello spettacolo, dello sport e della cultura. E’ la storia di Maurizio Marinella, imprenditore che – con le sue cravatte – tiene alto in tutto il mondo il prestigio del Made in Italy.
Il progetto Educare a fare impresa, varato dal Rotary club Andria – Castelli Svevi, raggiunge il giro di boa e consente agli studenti dell’Istituto tecnico Economico Ettore Carafa di Andria di fare un tuffo nella storia di una delle più importanti e rinomate aziende artigiane del Paese.
Marinella, infatti, specifica con orgoglio che per l’azienda – fondata da suo nonno, affermata da suo padre e resa “internazionale” da lui – «il primo obiettivo non sono i numeri e il fatturato, bensì le emozioni che solo il contatto diretto con le persone può regalare».
E così racconta che tutte le mattine il negozio apre alle 6.30 e ai primi clienti offre caffè e sfogliatelle. «E’ il momento che preferisco: le prime ore della giornata, quando si può conversare senza fretta, prima che lo stress delle incombenze quotidiane ci obblighi a correre e sottragga tempo ai rapporti umani. Il momento della socializzazione, il commercio come si faceva una volta», spiega l’imprenditore.
Niente spedizioni, niente e-commerce. «Quando ricevo un’ordinazione via email, mi irrigidisco. All’estero, dove siamo certi che il nostro prodotto sia apprezzato, abbiamo aperto punti vendita che riforniamo direttamente, senza intermediari. Nel 2000 un grande gruppo industriale, per l’acquisto dell’azienda, mi offrì 100 miliardi di lire che mi fece seriamente tentennare. Sono stati momenti assai difficili: ma alla fine ho fatto prevalere le emozioni che provo ogni giorno e che non hanno un prezzo».
L’avventura di Maurizio Marinella nel negozio di famiglia comincia all’età di 8 anni: «Mio nonno mi chiamò in disparte e mi disse: “Ormai sei grande, da domani scendi in negozio». Un’esperienza tutt’altro che semplice: «Mai stata facile la mia vita lì dentro. Avevo bisogno di uscire. Verso i 12 anni, per uscire, mi inventai la consegna a domicilio. Andavo a casa dei signori senza presentarmi come “il nipote o il figlio di…” e così mi guadagnavo piccole mance».
Il primo “colpo di genio” intorno ai 15 anni: «Durante la scelta del campionario per i maglioni, consigliai di prendere – accanto ai colori ormai tradizionali proposti da nonno e papà – anche qualcosa di azzurro e di giallo. Loro erano perplessi, ma mi accontentarono. Furono proprio quelli i pullover che andarono a ruba».
Comincia da lì la scalata al successo di Maurizio Marinella. «Ho venduto le mie prime cravatte a Pietro Barilla. Avevo 18 anni e gliele portai a casa sua, a Parma. Tornai con l’auto piena di pasta, biscotti e ogni altro ben di Dio».
L’incontro è proseguito con la conversazione dell’ing. Luigi Larovere, uno dei soci del Rotary club Andria – Castelli Svevi impegnati nel progetto, che ha puntato l’attenzione sui temi che si riferiscono all’etica aziendale e al rispetto delle norme (morali, tecniche, giuridiche) ed ha approfondito i contenuti delle Direttive Europee che fissano le regole per l’esercizio legale del diritto d’impresa.
Il progetto Educare a fare impresa si rivolge a 60 studenti del quarto anno di tre scuole superiori di Andria, Barletta (Liceo Artistico Garrone) e Trani (Liceo delle Scienze umane De Sanctis) e viene svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze economiche e Metodi matematici dell’Università di Bari.
Commissione Pubbliche relazioni
Il Presidente
Vittorio Massaro
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