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giovedì 6 febbraio 2014

BISCEGLIE : Replica di Spina alla Cobi Green sull’inceneritore, «La salute non è in vendita»

inceneritore2In merito alla bocciatura della realizzazione di un inceneritore sul territorio biscegliese, il sindaco Francesco Spina ha replicato punto per punto alle questioni sollevate dalla Cobi Green s.r.l.

Scrive Spina: “Tengo a precisare quanto segue:
1) la delibera del 27.04.2011 cui fa riferimento erroneamente l’amministratore unico della Cobi Green srl riguarda un impianto pubblico di semplice compostaggio da proporsi nel piano di ambito, senza alcun riferimento al tipo ed al dimensionamento dell’impianto, e alla localizzazione dello stesso
(peraltro la proposta non risulta recepita nel piano dell’Ato rifiuti Bat). Nessun riferimento, quindi, a un qualche assenso relativo ad impianti di proprietà privata non inseriti nella programmazione formale e istituzionale della Regione Puglia e/o dell’Autorità di Ambito competente.
2) Tale delibera, adottata dal consiglio comunale e dalla maggioranza politica che sosteneva l’amministrazione Spina I, risulta adesso chiaramente superata dall’indirizzo adottato dal consiglio comunale di Bisceglie, all’unanimità, con l’ultima delibera di consiglio (n.2 del 14.01.2014) con cui si è espresso il comune di Bisceglie formalmente circa il progetto presentato dalla Cobi Green srl e tutti gli altri eventuali progetti similari in riferimento, peraltro, a tutto il territorio biscegliese.
3) Il progetto della Cobi Green srl non riguarda soltanto lo smaltimento di “non più di 100.000 t/a di rifiuti organici (del tipo: carta assorbente, scarti di cucina, verdura, uova, carne, pesce, pane, gusci di frutta secca e uova, fondi di caffe, frutta, cibi cotti e crudi, lische di pesce ecc.)”, ma anche, come risulta dal progetto presentato al Comune di Bisceglie e alla Provincia Bat, il trattamento di rifiuti speciali come feci, letame, lettiere di impianti zootecnici, fanghi di scarto dei depuratori provenienti da ogni zona di Puglia e altro ancora (l’amministratore unico, nel suo intervento nella dialettica politica, ha dimenticato riferimento ai codici per rifiuti speciali presentati all’ultimo momento durante la conferenza di servizi in Provincia).
4) Il progetto prevede due cogeneratori che, al di là delle definizioni tecniche, bruciano e trasformano energia con emanazioni di gas, che più o meno continuativamente, sono destinati ad espellere nell’aria attraverso una canna fumaria alta 10 metri (pari all’altezza di un palazzo di tre piani). Il progetto diventerebbe per noi un vero e proprio pugno nell’occhio rispetto alla bellezza della costa biscegliese.
5) Il 2.12.2013 vi è stata, durante la conferenza di servizi, il parere contrario dell’Arpa Puglia, dell’Asl Bat e anche del responsabile tecnico dell’istruttoria del procedimento presso la Provincia Bat, oltre al parere urbanistico contrario del dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Bisceglie.
6) Risulta falso quanto asserito dall’amministratore unico della Cobi Green srl circa l’assenza di un qualsiasi atto amministrativo ufficiale della Regione Puglia. La previsione di realizzare un ospedale in quell’area, infatti, può evincersi consultando sul sito della Regione Puglia la deliberazione della giunta regionale n.1725 del 7.8.2012 che prevede la realizzazione del “Nuovo Ospedale del Nord Barese” a ridosso della ss16bis, a Bisceglie, proprio nella zona confinante con Molfetta. Risultano allegate al fascicolo della delibera anche le previsioni della programmazione urbanistica del Comune di Bisceglie (DPP del PUG di Bisceglie).
7) I terreni già oggetto di contratti preliminari indicati nel progetto presentato risultano in linea d’aria molto vicini al mare e l’impatto della costruzione sulla zona di notevole pregio ambientale e turistico sarebbe devastante, oltre alle preoccupazioni, rappresentate anche dall’Arpa Puglia, circa gli effetti della salubrità dell’aria per colpa dei gas e delle esalazioni odorigene.
8 ) nella polemica in atto risulta una vera e propria caduta di stile quella di far ricorso alla presunta minore tassa che pagherebbero i biscegliesi sul territorio perché:
a) Cobi Green srl non risulta informata sul fatto che la Tares di Bisceglie è tra le più basse in Puglia ed in Italia;
b) non risulta nel progetto presentato alcun riferimento ai vantaggi anche economici della città di Bisceglie posto che l’impianto di compostaggio in questione non risulta inserito nella programmazione istituzionale dell’Ato Bat;
c) Cobi Green srl deve sapere che la salute dei cittadini non è assolutamente in vendita e non può essere comprata a qualsiasi prezzo (Arpa e Asl hanno espresso parere non favorevole a quel progetto proprio in tale prospettiva).
In conclusione, Cobi Green srl potrà far valere i suoi diritti e le sue ragioni impugnando nelle forme di legge gli atti amministrativi che ritiene contrari alle norme di legge, ma non può pretendere che la città di Bisceglie si convinca di rinunciare alla splendida natura, al suo ambiente, al suo mare e
alla perfetta salubrità della sua aria, come ho fatto recentemente monitorare e accertare dall’Arpa Puglia. Il consiglio comunale di Bisceglie si è espresso, senza se e senza ma, bocciando tale idea progettuale a prescindere da chi la presenti e dalla sua localizzazione.
Bisceglie non potrà essere “commissariata” per eseguire e attuare progetti non rispondenti alla volontà del suo popolo. Almeno per altri 5 anni, a garantire la volontà dei biscegliesi, ci sarà il
sindaco legittimamente eletto che ha avuto mandato specifico per evitare che progetti che si chiamino inceneritori, bruciatori, cogeneratori etc., vengano realizzati in questa città”.

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