Ora tutti volontari fino a dicembre e poi, tutti a
casa?
Noi siamo ancora scettici
La notizia è arrivata e appena quella notizia è
diventata ufficiale qualcuno ci ha già chiamati per darci atto di aver avviato
noi da anni quel processo e la consegna delle simboliche mille firme
autentiche, espressione sintetica della diffusa e generale volontà dell’intera
popolazione della Sesta Provincia, martedì 17 gennaio 2012 presso la sede di
Andria fu un momento importante perché presagiva quanto ora accaduto grazie
all’attivismo di Renzi che speriamo continui nella sua opera di pulizia e
smantellamento istituzionale.
Se per alcuni meritevoli dipendenti dell’Ente
manifestiamo la solidarietà per il disagio che sarà loro arrecato in seguito
alla soppressione della Provincia, altrettanto non possiamo dire per le schiere
di privilegiati che si sono ripetutamente attaccati alla mammella della mucca
grassa da mungere e munta fino all’esaurimento del bene primario.
I cittadini spremuti, quindi, sono ben felici
della demolizione ma sono ancora scettici che il percorso giunga a destinazione
finale visti i lupi che aleggiano attorno alla loro preda da azzannare ancora.
Per quanto riguarda i rappresentanti del popolo
ora finalmente avremo modo di apprezzarne doti volontaristiche in quanto
continueranno a svolgere i loro compiti fino a dicembre mettendo a loro spese
anche la benzina per raggiungere la sede del consiglio provinciale a meno che
non decidano di utilizzare le biciclette e non farebbe loro male. Dimentichino,
quindi, caffé pagati e rimborsi perché ora la politica deve mostrare la sua
vera faccia cioè quella della passione e dell’impegno civico al servizio della
comunità e non quello del profitto.
I nostri auguri perché ben presto il carrozzone
venga definitivamente portato in demolizione con buona pace di quanti dovranno
tornare ad occuparsi del loro lavoro, accorgendosi che non c’è neanche per
loro, della loro famiglia, dei propri cari e delle proprie cose, lasciando in
pace i cittadini smettendola di tartassarli e di sottometterli.
Ma di Andria cosa sarà ora? Il paesone, la grande
città conosciuta nel mondo ancora come grande borgo agricolo che destino vede
all’orizzonte? Area metropolitana? Area vasta? Sicuramente questo sarà il tempo
in cui gli errori del passato si pagheranno e il tempo sprecato dietro alle
illusioni è stato tanto e vano. Le divisioni politiche, istituzionali e
personali hanno caratterizzato in negativo un percorso che ha prodotto
disoccupazione e povertà ed è inutile tentare di nascondere tutto questo perché
è la realtà che neanche diecimila telecamere amiche potranno mai nascondere.
Per i nostri figli e nipoti proviamo grande
preoccupazione e pensare che il loro futuro possa passare dalle mani di altri
giocolieri e mangiafuoco ci fa star male.
Il Presidente: Vincenzo Santovito
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