MA A NOI AGRICOLTORI ANDRIESI NON BASTANO I BUONI
PROPOSITI. SERVE UN’AZIONE FORTE PER EVITARE CHE L’AGRICOLTURA CADA NELLE MANI DEI
GROSSI GRUPPI ECONOMICI.
Dopo il nostro intervento pubblico dell’8 aprile scorso quando per primi
sottolineammo gli elementi di fortissima preoccupazione contenuti nella nuova
Pac, anche se da più parti si ignorava o si sottacevano tali elementi,
apprendiamo che più passa il tempo più altri si rendono conto di cosa stia
accadendo e di cosa ancor più grave potrebbe accadere a breve. Leggiamo quindi
con soddisfazione l’intervento da parte dell’Ente Pubblico comunale di Andria il
quale, attraverso i suoi massimi esponenti, esprime un timido ma significativo
“disappunto” e la nostra stessa e identica preoccupazione per il sistema
occupazionale ed economico locale che rischia lo sfacelo totale in una realtà
fortemente in crisi come quella andriese con conseguenze, anche dal punto di
vista sociale, drammatiche e forse anche imprevedibili. La nuova Pac 2015-2020 e
le sue conseguenze negative sia elemento che deve unire tutte le realtà
imprenditoriali, datoriali, economiche, professionali, istituzionali e
spingerle ad agire ma ad agire seriamente e operativamente e non solo
diplomaticamente e politicamente in un periodo storico nel quale della politica,
locale, nazionale e comunitaria e dei suoi esponenti, sono ormai rimasti in
pochi ad avere fiducia. Noi Associazione libera ed indipendente, sganciata da
intrecci politici e autofinanziata, non ci stiamo e vogliamo che “il disappunto”
si trasformi in azione concreta, in mobilitazione e questo lo chiede tutta la
nostra Comunità locale. Notiamo che si continuano a promuovere le solite e
dispendiose iniziative sul territorio che vorrebbero essere a sostegno della nostra
produzione olivicola ma queste manifestazioni continuano ad essere improduttive
e costano enormi risorse pubbliche che una volta per sempre dovrebbero essere
utilizzate diversamente. Anche noi confidiamo nell’opera dell’assessore
regionale affinché assuma ogni iniziativa utile al tavolo di concertazione
presso il Ministero dell’Agricoltura in difesa delle prerogative dei
nostri olivicoltori, cerealicoltori ed allevatori ovi-caprini ed anche noi
sentiamo il dovere, come cittadini e organizzazione, di avere ancora fiducia
nelle istituzioni ma ognuno sappia che anche la fiducia, come le risorse e i
risparmi degli agricoltori, sta finendo quindi nessun alibi, per nessuno. Noi rimaniamo
attenti alle azioni in campo e non siamo disposti ad essere né a diventare
parte di un sistema che combattiamo e che non gradiamo per metodi e
inefficienze ampiamente dimostrate nei decenni.
Ufficio
di Coordinamento C.L.A.A.
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