Intervento
del segretario generale della Cgil di Barletta – Andria – Trani, Luigi
Antonucci sulla vicenda delle prenotazioni di visite ed esami dopo lo stop di
Federfarma.
“Dopo
lo stop del servizio, prenotare in farmacia una visita o un esame specialistico
probabilmente potrebbe avere un costo, ovviamente a carico dei cittadini tra i
quali potrebbe anche prevalere la logica del ‘meglio pagare che fare lunghe code
ai Cup’, un’alternativa valida però per pochi e non per tutti. Si pensi alle
persone a basso reddito o ai pensionati, quelli stessi che stando alle
statistiche Istat sono indicati come i più poveri d’Europa”. Commenta così
Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil di Barletta – Andria – Trani la
possibilità, stando ad indiscrezioni, alla quale si starebbe pensando in queste
ore, di ripristinare il servizio di prenotazione, dopo lo stop di Federfarma,
presso le farmacie della Provincia a fronte di un costo a carico degli utenti.
“Ci
auguriamo che le cose non stiano in questi termini ma se così non dovesse
essere riteniamo che in una situazione economica come quella che stiamo vivendo
non è assolutamente possibile continuare ad aggiungere costi sulle spalle dei
cittadini – spiega Antonucci. È possibile che tutto debba essere sempre
scaricato sugli utenti? Ci chiediamo, quanti sono nelle possibilità di poter
pagare oltre ai ticket anche il costo delle prenotazioni?”
Già
il 28 febbraio scorso le Camere del Lavoro comunali di Cgil, Cisl e Uil,
insieme alla Lega dei Pensionati di Cgil e Cisl, si sono attivate per chiedere
un incontro alla Asl Bat dopo aver appreso della sospensione del servizio da
parte delle farmacie. Nel tavolo convocato il 3 marzo è stato firmato un
accordo per proporre a Federfarma di prorogare di 60 giorni la data della
sospensione e dare così la possibilità alla Asl di elaborare un progetto
alternativo. Successivamente la stessa azienda si è impegnata a praticare la
strada dell’affidamento del servizio Cup ai medici di medicina generale e
pediatri, idea discussa in un incontro il 26 marzo nella sede della direzione
generale della Asl, accolta con favore dagli stessi medici ed avviata in via
sperimentale in alcuni studi del territorio.
“Da
quell’incontro del 26 marzo sono trascorsi ormai più di tre mesi e non siamo
stati più convocati a nessun tavolo, intanto veniamo a conoscenza di questa
possibilità. Siamo convinti che la priorità sia quella di cercare di evitare le
file di ore che i cittadini sono costretti a fare ai Cup ma non certo facendo
pagare il servizio. Bisognerebbe aumentare i punti di prenotazione oppure
continuare nella logica del potenziamento di quelli già esistenti, così come
già fatto dall’azienda sanitaria. Perché non discutiamo tutti insieme, parti
sociali, farmacie, medici e Asl, di questa questione? Noi della Cgil Bat,
insieme alle Camere del Lavoro comunali ed alla Lega dei Pensionati, siamo
pronti a sederci ad un tavolo. L’importante è che non si scarichi sempre
qualsiasi problema sulle spalle dei cittadini”.
Michela Alicino
Ufficio Stampa Cgil Bat
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