Una buona notizia per l’ambiente
del territorio del nord barese ofantino: l’ufficio tecnico del Patto dei
sindaci (Commissione europea, Centro comune di ricerca) ha comunicato che i
piani d'azione per l'energia sostenibile (Paes) presentati dai Comuni di Trani,
Barletta, Andria, Corato, Canosa di Puglia e San Ferdinando di Puglia hanno
superato con successo la completa analisi.
Il Paes è un documento approvato
dai Consigli comunali per ridurre in modo significativo le proprie emissioni di
anidride carbonica e indica gli interventi e le misure e gli interventi
per raggiungere entro il 2020 l'obiettivo,
intervenendo sulle diverse fonti di emissione prodotte dalla mobilità, attività
produttive, consumi energetici pubblici e domestici.
Il Paes rientra nell’azione
europea di lotta al cambiamento climatico lanciato a Bruxelles nel 2009
denominata “Patto dei sindaci” (http://www.pattodeisindaci.eu/) e che oggi vede
5800 Comuni europei firmatari. L’azione ha previsto, a carico del fondo
consortile versato dai Comuni al Patto territoriale, la predisposizione di un
inventario delle emissioni (Bei), la stesura del piano che delinea le misure e
le politiche che verranno sviluppate per realizzare gli obiettivi; la
pubblicazione ogni 2 anni, dopo la predisposizione del piano d’azione, di un
report di attuazione che riporti il grado di avanzamento della realizzazione
dei programmi e i risultati provvisori; la promozione delle attività e infine
il coinvolgimento dei cittadini/stakeholders, includendo le organizzazioni, per
la realizzazione di giornate dell'energia locale.
Grazie all’approvazione dei piani
si aprono una serie di possibilità di finanziamento regionale, nazionale e
soprattutto comunitario utili a rendere operativo quanto riportato nel Paes di
ogni singolo Comune con ricadute sull’ambiente, il risparmio energetico, la
qualità della vita e non da ultimo, quella economica.
Tutta l’attività di
predisposizione dell’inventario delle emissioni e del piano d'azione per
l'energia sostenibile, così come le azioni che da settembre cominceranno a
concretizzarsi, sono coordinate dal Patto territoriale nord barese ofantino,
unica struttura pugliese riconosciuta quale coordinatore del Patto dei sindaci,
con un protocollo firmato alla fine del 2010. Al Patto territoriale è stato
riconosciuto dai Consigli comunali delle dieci città della Bat e Corato, il
ruolo di struttura di supporto dell’amministrazione comunale all’attuazione
delle attività che scaturiranno dall’adesione al Patto dei sindaci, in
collaborazione con gli assessorati competenti. Ad oggi, quindi, sei Comuni su
undici hanno ricevuto esito positivo.
“In valutazione presso il Centro
comune di ricerca di Bruxelles - spiega il presidente del Patto territoriale
nord barese ofantino, Pasquale Musci -
ci sono anche i Paes dei Comuni di Bisceglie, Minervino, Spinazzola e Trinitapoli
che, per sole ragioni temporali, sono sicuro presto vedranno l’approvazione in
quanto la metodologia e il lavoro svolto è stato lo stesso per ciascun Comune”.
Un lavoro iniziato nel 2011 e
svolto con professionalità interne al Patto territoriale e alla sua agenzia per
l’ambiente, coadiuvati dagli uffici comunali e dalla volontà di ciascun sindaco
a perseguire l’obiettivo, che rappresenta un’importante conferma del ruolo di
supporto dato dal Patto territoriale ai Comuni.
L’approvazione dei Paes è un
punto importante ma non è il punto di arrivo. Lo scorso 24 luglio, presso la
sede del Patto territoriale, si è tenuta una riunione operativa alla quale
hanno partecipato i sindaci di Trani (Luigi
Riserbato), Andria (Nicola Giorgino), Corato (Massimo Mazzilli),
Barletta (Pasquale Cascella), con l’assessore Antonio Divincenzo e il
presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Francesco Ventola.
“A settembre - dichiara Oronzo
Cilli, che per il Patto territoriale segue l’azione Patto dei sindaci - avremo
una serie d’incontri operativi a Bruxelles e presso il Ministero dell’ambiente,
con il quale già si sta dialogando, e avvieremo un confronto con gli uffici
della Regione Puglia. A seguire ci sarà l’istituzione dell’ufficio di piano per
rendere operative le scelte compiute dai sindaci e riportate nei Paes”.
L’attività ha l’ambizioso
obiettivo di ridurre la produzione pro capite di anidride carbonica. Questo
obiettivo può essere perseguito con fondate possibilità di successo solo
attraverso il patto tra le città e tra queste e tutti quei soggetti, pubblici e
privati, che assieme devono essere protagonisti di un processo di cambiamento
che non rappresenta sacrifici e rinunce, bensì un'opportunità per favorire un
miglioramento della qualità della vita.
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