Col plauso della Prefettura, Trani ha commemorato, per prima nella Bat, il centenario della Grande guerra con un’iniziativa di spiccato valore culturale organizzata a palazzo Beltrani. All’interno dell’istituzione museale comunale è stato presentato il dipinto “Paesaggio alpino” di Domenico Larato, donato al palazzo delle arti tranese dall’avvocato Giuseppe Larato, figlio del realizzatore nato a Santeramo in Colle e morto a Trani.
L’iniziativa si colloca in un progetto, dal titolo Nie wieder Krieg (Mai più guerra), a cura della responsabile del palazzo, Lucia Rosa Pastore, ispirato al manifesto dell’artista tedesca Käthe Kollwitz. La progettualità prevede, all’interno del palazzo delle arti, la costituzione e l’utilizzo di un fondo librario relativo alla prima guerra mondiale, comprendente i più svariati ambiti di approfondimento, dalle testimonianze di guerra vissute nella sfera degli affetti familiari, alle espressioni artistiche vere e proprie.
La presentazione del dipinto di Larato si è avvalsa di prestigiose collaborazioni locali: quella degli avvocati Emilio e Vincenzo Bovio (dello studio associato Bovio ed eredi del grande filosofo Giovanni Bovio), quella di Francesco Laurora e della nipote Beatrice (figlia del compianto Nicola Laurora, di cui ha raccolto l’eredità spirituale) e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trani presieduto da Francesco Logrieco.
Nel corso dell’evento, è stata tratteggiata la vicenda umana e creativa di Larato, mediante una capillare attività di studio e di ricerca condotta nei mesi precedenti dalla responsabile del palazzo. L’indagine si è svolta sul doppio binario della ricerca dei dipinti nell’ambito di collezioni private e della ricerca sui documenti d’archivio, non trascurando, peraltro, la consultazione di tutti i cataloghi delle mostre d’arte pugliese (non sempre rintracciabili) organizzate nel capoluogo durante un lasso di tempo più o meno corrispondente all’attività svolta dal pittore santermano, vetrine di sicura attrattiva per quanto si veniva producendo in quegli anni in Puglia.
L’iniziativa si colloca in un progetto, dal titolo Nie wieder Krieg (Mai più guerra), a cura della responsabile del palazzo, Lucia Rosa Pastore, ispirato al manifesto dell’artista tedesca Käthe Kollwitz. La progettualità prevede, all’interno del palazzo delle arti, la costituzione e l’utilizzo di un fondo librario relativo alla prima guerra mondiale, comprendente i più svariati ambiti di approfondimento, dalle testimonianze di guerra vissute nella sfera degli affetti familiari, alle espressioni artistiche vere e proprie.
La presentazione del dipinto di Larato si è avvalsa di prestigiose collaborazioni locali: quella degli avvocati Emilio e Vincenzo Bovio (dello studio associato Bovio ed eredi del grande filosofo Giovanni Bovio), quella di Francesco Laurora e della nipote Beatrice (figlia del compianto Nicola Laurora, di cui ha raccolto l’eredità spirituale) e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trani presieduto da Francesco Logrieco.
Nel corso dell’evento, è stata tratteggiata la vicenda umana e creativa di Larato, mediante una capillare attività di studio e di ricerca condotta nei mesi precedenti dalla responsabile del palazzo. L’indagine si è svolta sul doppio binario della ricerca dei dipinti nell’ambito di collezioni private e della ricerca sui documenti d’archivio, non trascurando, peraltro, la consultazione di tutti i cataloghi delle mostre d’arte pugliese (non sempre rintracciabili) organizzate nel capoluogo durante un lasso di tempo più o meno corrispondente all’attività svolta dal pittore santermano, vetrine di sicura attrattiva per quanto si veniva producendo in quegli anni in Puglia.
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