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News dalle Città della BAT

lunedì 20 ottobre 2014

ANDRIA : I CITTADINI CONTINUANO A PROTESTARE IN PIAZZA MUNICIPIO

....E QUESTA VOLTA NON IN MUTANDE PER RISPETTO DEI MARATONETI.

Quei cittadini che martedì scorso protestarono in mutande e pannoloni ad Andria contro le politiche locali che stanno continuando a dissanguare le famiglie, si sono dati nuovamente appuntamento nel luogo simbolo della città e della politica locale cioè in Piazza Municipio. Questa volta, al contrario di quanto avvenuto lo scorso martedì, non si sono presentati in mutande e pannoloni bensì modestamente ma ordinatamente vestiti in abiti civili ma lo hanno fatto non perché qualcuno abbia comprato loro quegli abiti, magari pensando di comprarne anche il silenzio o perché infastiditi e scandalizzati dal gesto estremo non volendoli vedere in mutande, ma per rispetto verso i maratoneti che proprio in quei momenti, domenica mattina, stavano gareggiando e percorrendo le vie della città, in verità anche questa domenica molto sporche e colme di rifiuti a cominciare dalle migliaia di bottiglie abbandonate davanti alle campane di vetro stracolme perché nessuno le svuota con regolarità, neanche quando migliaia di atleti ospiti, provenienti anche da altre città hanno onorato Andria della loro presenza, altro che Matera Capitale della Cultura.
Io ero naturalmente tra i miei amici occasionalmente conosciuti in quel raduno spontaneo e non organizzato (anche perché se fosse stato organizzato per le vie della città sarebbero di nuovo scese decine di migliaia di persone e cittadini a sfiduciare per la terza volta i governanti incapaci di mantenere benessere sociale, condizioni di equità, pari opportunità e di garantire il rispetto della Costituzione.
Proprio a proposito della Costituzione Italiana, visto che ormai quella sfiducia popolare non la si può più esprimere in quanto i destinatari della protesta hanno reso queste manifestazioni popolari tabù e dogma assoluto (un pò come hanno fatto per le elezioni provinciali dove sapendo che al voto sarebbe andato solo, forse, il 15% degli elettori li hanno estromessi e rapinati di questo diritto quindi si sono votati e nominati da soli) è strano se non scandaloso che pur avendo tra i banchi del governo cittadino la quasi totalità di professionisti che sono uomini di legge, accade che quella legge, la legge primaria dello Stato italiano a garanzia della Democrazia venga ripetutamente e sconvolgentemente violata, sfregiata, violentata e svuotata del suo intrinseco contenuto.
Non si può più protestare altrimenti siamo passibili di controlli, perquisizioni, intimidazioni, abusi, denigrazioni, vessazioni, inquisizioni e timbrati a vita (è successo realmente ad alcuni di noi!). Non possiamo fare volantinaggio perché ormai si paragona il volantino che pubblicizza il caciocavallo locale con quello che vuole divulgare liberi pensieri, idee ed opinioni. Non si può rivolgere liberamente la parola ai propri rappresentanti istituzionali eletti dal popolo o nominati dai loro capi romani perchè sfuggono come viscide anguille davanti all’incapacità di confrontarsi e dare le risposte che i cittadini attendono. Non si può quasi più parlare perché telecamere, microspie, registratori e tutta quella schiera di osservatori e di portaborse spioni pagati con i nostri soldi ti seguono dappertutto come si fosse in un regime di potere assoluto e dittatoriale.
Stiamo esagerando? No, è la verità ed è pure poco rispetto alla realtà.
Art. 17 della Costituzione Italiana:
“I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.”
Art. 21
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”.

Mentre i “professionisti” si leggono i suddetti articoli della nostra Carta Costituzionale che non vogliono conoscere, ci piace citare Ottaviano Augusto il quale diceva ai suoi successori: “Romano, ricordati che devi reggere sotto il tuo dominio le genti, e imporre la consuetudine della pace, risparmiare i sottomessi e annientare i riottosi” e Mecenate, massimo consigliere di Ottaviano, nel corso di un processo sommario nel quale Ottaviano emanava condanne capitali, gli ricordava, ironicamente, che oltre ad essere imperatore si era anche trasformato in un carnefice. 



                                                                                                                      Il Presidente
                                                                                                   Libera Associazione Civica Andriese
                                                                                                                 Santovito Vincenzo


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