Chiarezza e formazione sono
basilari per il senso civico
Il Presidente della Bar.S.A Luigi
Pannarale risponde all’interrogazione sulla tassa dei rifiuti presentata dal gruppo di Centro Destra
«Mi
rendo conto che la cifra di 15,3 milioni di euro, utile a coprire completamente
le necessità del servizio di igiene urbana a Barletta, possa
sembrare troppo alta se proposta in modo secco e acritico. Ma non si può far finta di non sapere che quella somma, di cui
Bar.S.A. recepisce 10,8 milioni poiché il resto è rappresentato
da altre categorie di spesa che la legge obbliga ad inserire nella Tari, per essere analizzata e compresa, va confrontata con quelle investite in altri comuni con caratteristiche
simili a Barletta e parametrata alle necessità della città. Si scoprirà che si tratta di una cifra nella norma, in molti
casi inferiore a quella di altre realtà urbane simili alla nostra, al di sotto della quale è evidente che non si possano offrire servizi
adeguati alla copertura delle necessità di una città di circa 100.000 abitanti e di un territorio
complesso».
Esordisce così il Presidente Bar.S.A., prof. Luigi Pannarale, a
commento della nota diramata ieri, 31 ottobre 2014, dai consiglieri comunali
del centrodestra di Barletta.
«In
questo senso – prosegue – va detto che il progetto di conferimento dei
rifiuti che Bar.S.A S.p.A. ha proposto, progetto elaborato in ogni sua parte
dall’azienda senza costi aggiuntivi di consulenza e
di realizzazione e approvato in A.T.O., ha sostituito un precedente progetto
elaborato da una società esterna, di molto più oneroso. Va dunque positivamente rimarcato che
le competenze che Bar.S.A. S.p.A. è stata in grado di assicurare hanno consentito di
ottenere una riduzione e non un aumento della spesa. Inoltre, nonostante tutte
le spese di start-up sostenute, l’incremento del servizio di Bar.S.A. S.p.A. è stato nel 2014, di circa l’8%
rispetto all’anno precedente grazie ad una complessa
riorganizzazione aziendale e senza nessuna assunzione aggiuntiva. Si deve in più
ribadire che i valori di tassazione previsti dalla TARI non sono predisposti da
Bar.S.A. S.p.A., ma vengono proposti e approvati nel bilancio comunale.
Inoltre, il pagamento della TARI, attualmente in corso in città,
non si riferisce all’anno corrente ma a quello precedente, e cioè al 2014, né, anche in
questo caso, Bar.S.A. S.p.A. ha responsabilità alcuna sul livello di tassazione prevista.
Proporre un’equazione “Porta a porta
= più TARI”, dunque, è non solo scorretto, ma non fa un buon servizio alla cittadinanza che,
anzi, andrebbe invogliata a proseguire sulla strada della differenziazione
della raccolta. Strada che sta già dando risultati lusinghieri, con una percentuale
di raccolta attualmente al 70%, rispetto a quelli disastrosi che vedevano
Barletta, all’inizio del 2014, ferma ad un preoccupante 20%.
Andrebbe invece detto che il cambio di servizio, a fronte di qualche iniziale
difficoltà, assolutamente normale in questi casi, darà ai cittadini benefici notevoli sia in termini di
futura diminuzione della pressione fiscale, sia per il generale miglioramento
della qualità della vita e dell’ambiente
circostante».
«Naturalmente – aggiunge – Bar.S.A. S.p.A. e i suoi dirigenti sono come
sempre disponibili a fugare qualsiasi dubbio ulteriore e a confrontarsi con
chiunque desideri maggiori delucidazioni in merito alla situazione presente».
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