50 EURO PER UNA SEMPLICE CESSAZIONE DI ATTIVITA’.
LA NOSTRA RICHIESTA DI ABOLIZIONE DEL 13 GENNAIO SCORSO, SENZA
RISPOSTA. PARE NE STIANO ANCORA DISCUTENDO.
Contro la Deliberazione della
Giunta Comunale n. 270 dell’8 novembre 2013 avevamo scritto al Sindaco, alla
Dirigente del Settore Risorse Finanziarie, al Funzionario Responsabile del
Servizio Risorse Economiche ed al Segretario della 3^ Consulta comunale
affinché fosse revisionata mediante la soppressione di alcune voci di entrate
che colpivano e colpiscono pesantemente le piccole imprese in fortissima crisi
e a rischio estinzione. Con quella deliberazione venivano determinate le
tariffe per l’anno 2013 (ma ancora vigenti nel corrente anno), da applicarsi ai
servizi pubblici a domanda individuale. Un’operazione puramente “finanziaria”
sganciata da qualsiasi intervento in termini di servizio reso alle imprese
visto che le pratiche vengono già istruite alla fonte, vengono consegnate a
mano (ancora a mano!?) all’Ufficio Protocollo e quindi l’intervento degli
uffici comunali semmai è stato ampiamente ridotto rispetto al passato, pur
restando invariato l’elevatissimo numero di personale addetto al Settore, in
quanto nei casi di inizio di attività non è più neanche previsto il rilascio
dell’autorizzazione amministrativa.
Diritti di Segreteria quindi
camuffati da balzello per far cassa ai danni delle piccolissime imprese che non
possono neanche più permettersi di chiudere perché, ad Andria, costa tanto anche
morire.
E’ il caso di Maria, giovane
imprenditrice andriese che ha dovuto chiudere la propria attività di commercio
di frutta e verdura dopo soli due mesi dall’avvio a causa di una concorrenza
sleale e sfrenata praticata dal dilagante fenomeno dell’abusivismo commerciale,
quello che ci fa ammalare anche di cancro perché vende la frutta e la verdura
sull’asfalto sotto i tubi di scarico dei veicoli a motore inquinanti e delle
vendite incontrollate ma anche a causa di una crisi profonda che sta
ingenerando un clima di fortissima tensione anche tra le Categorie stesse con
ricavi ridotti ai minimi storici a causa del calo delle vendite e della
disseminazione eccessiva del commercio in assenza di qualsiasi minima forma di
programmazione economica e strategica nella città di Andria.
Pagare 50 euro per Diritti di Segreteria
che gravano “sulle imprese morte” è un oltraggio quindi una misura deplorevole
che mina ancor di più il già fragilissimo equilibrio tra il mondo istituzionale
e le imprese quindi i cittadini. Un rapporto sempre tanto strano al punto che
nonostante tutto anche nei prossimi mesi saranno tantissimi i fantocci che
assurgeranno a difensori delle Categorie avendole completamente abbandonate e
trascurate in questi lunghi e vani anni.
Non sappiamo quanto ancora durerà
la discussione sulla nostra richiesta di soppressione di quel balzello così
come crediamo che non aver dato sinora una risposta ufficiale sia un gravissimo
atto di omissione perseguibile per legge ma sappiamo per certo che in tutti
questi lunghi mesi dalla nostra richiesta, di imprese ad Andria ne sono morte
tante e le Maria deluse sono molte di più.
Recuperare quelle anime tradite
sarà difficile quindi facciano con comodo, ci sono ancora lunghi mesi davanti per
prendere l’attesa decisione. Le Imprese muoiono ma il Paradiso può attendere!
In soli 11 mesi “vendute”
undicimila marche da parte dell’Ufficio Economato di Andria. Un bell’affare
pagato dai contribuenti.
Il Presidente
UNIMPRESA BAT
Savino Montaruli
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