In occasione delle festività natalizie, il Museo dei Vescovi Mons. Francesco Minerva inaugura un nuovo spaccato storico, ricco di curiosità ed avvenimenti che hanno riguardato la storia della Città di Canosa, nel momento cruciale di passaggio tra il Regno delle Due Sicilie e l’Unità d’Italia, con Vittorio Emanuele II.
L’esposizione, collocata nel Salone dei puttini, al piano nobile del Museo, vero e proprio gioiello decorativo della seconda metà del XIX secolo, ha come perno centrale una sezione di 73 monete in argento, bronzo e rame che narrano questo excursus storico, partendo in realtà dai coni precedenti del Regno di Napoli, sino a toccare l’Unità d’Italia, rappresentata dal primo aureo di Vittorio Emanuele II del 1863. Oltre alle monete,saranno presenti documenti inediti, che narrano passaggi salienti tra il tardo XVIII e il XIX secolo, riguardanti Canosa e i suoi Prevosti, eletti dal Re di Napoli e quindi direttamente collegati al momento di passaggio con l’Unità.
Lettere inedite, custodite in Cattedrale, indirizzate ad importanti ministri e personaggi storici del passato, presentano una Canosa molto attiva politicamente, in special modo tra il 1848 e il 1860. Le monete, inoltre, rappresentano un’epoca fulgida per il Sud Italia, all’epoca non semplicemente granaio, ma ricca area produttiva ed industriale, venendo identificate come le uniche ad essere universalmente accettate dai mercati internazionali dell’epoca, come documenti del XIX secolo attestano chiaramente.
L’esposizione, si arricchisce inoltre di un fondo scenografico composto da alcune bandiere che salutarono l’Unità d’Italia nel 1860, sventolando dalla Cattedrale e recentemente riscoperte nel deposito degli abiti della medesima. Presentate con le loro originali aste e le consunzioni che subirono, con la caduta del Regno d’Italia e il passaggio alla Repubblica, sono dei veri e propri simboli di una serie di avvenimenti storici d’intensa e sentita partecipazione delle generazioni passate.
Questa esposizione è il frutto di una importante collaborazione tra il Museo dei Vescovi e la Fondazione Archeologica Canosina, proprietaria delle monete, appartenute in precedenza alla famiglia Mancini. Il progetto è stato diretto da Mons. Felice Bacco e curato dall’archeologo ed antichista Sandro Giuseppe Sardella, dall’antichista Valentina Pelagio e dalla event planner Michela Cianti.
Lo spaccato sarà inaugurato sabato 6 dicembre alle 20.00 presso il portone di Palazzo Minerva e in seguito sarà data la possibilità ai visitatori, con un piccolo contributo, di visitare sia l’esposizione, che la nuova risistemazione del piano museale.
L’esposizione, collocata nel Salone dei puttini, al piano nobile del Museo, vero e proprio gioiello decorativo della seconda metà del XIX secolo, ha come perno centrale una sezione di 73 monete in argento, bronzo e rame che narrano questo excursus storico, partendo in realtà dai coni precedenti del Regno di Napoli, sino a toccare l’Unità d’Italia, rappresentata dal primo aureo di Vittorio Emanuele II del 1863. Oltre alle monete,saranno presenti documenti inediti, che narrano passaggi salienti tra il tardo XVIII e il XIX secolo, riguardanti Canosa e i suoi Prevosti, eletti dal Re di Napoli e quindi direttamente collegati al momento di passaggio con l’Unità.
Lettere inedite, custodite in Cattedrale, indirizzate ad importanti ministri e personaggi storici del passato, presentano una Canosa molto attiva politicamente, in special modo tra il 1848 e il 1860. Le monete, inoltre, rappresentano un’epoca fulgida per il Sud Italia, all’epoca non semplicemente granaio, ma ricca area produttiva ed industriale, venendo identificate come le uniche ad essere universalmente accettate dai mercati internazionali dell’epoca, come documenti del XIX secolo attestano chiaramente.
L’esposizione, si arricchisce inoltre di un fondo scenografico composto da alcune bandiere che salutarono l’Unità d’Italia nel 1860, sventolando dalla Cattedrale e recentemente riscoperte nel deposito degli abiti della medesima. Presentate con le loro originali aste e le consunzioni che subirono, con la caduta del Regno d’Italia e il passaggio alla Repubblica, sono dei veri e propri simboli di una serie di avvenimenti storici d’intensa e sentita partecipazione delle generazioni passate.
Questa esposizione è il frutto di una importante collaborazione tra il Museo dei Vescovi e la Fondazione Archeologica Canosina, proprietaria delle monete, appartenute in precedenza alla famiglia Mancini. Il progetto è stato diretto da Mons. Felice Bacco e curato dall’archeologo ed antichista Sandro Giuseppe Sardella, dall’antichista Valentina Pelagio e dalla event planner Michela Cianti.
Lo spaccato sarà inaugurato sabato 6 dicembre alle 20.00 presso il portone di Palazzo Minerva e in seguito sarà data la possibilità ai visitatori, con un piccolo contributo, di visitare sia l’esposizione, che la nuova risistemazione del piano museale.
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