Alcuni
comuni del barese si organizzano e saranno insieme presenti ad Expo 2015 a testimoniare le
bellezze e le bontà gastronomiche della Puglia, mettendo in evidenza anche la
creatività delle piccole imprese. Lo hanno fatto ben 19 comuni del barese
quindi Acquaviva, Adelfia, Altamura, Bitetto, Bitritto, Casamassima, Cassano,
Corato, Gioia, Giovinazzo, Gravina, Molfetta, Polignano, Sammichele,
Sannicandro, Santeramo, Toritto, Triggiano e Turi, insieme a due soli della Bat
e precisamente Bisceglie e Minervino, oltre a due del tarantino cioè Ginosa e Laterza. Hanno
lanciato la sfida puntando tutto sulla valorizzazione dell’identità culturale e
delle eccellenze locali, finalizzando l’azione soprattutto alla cattura degli
imponenti flussi turistici attesi per il grande evento ormai prossimo.
Un’intesa istituzionale che immediatamente ha suscitato reazioni proprio nel
territorio della Bat in quanto le uniche notizie in merito alla partecipazione
dei suoi comuni a Expo è pervenuta da Trani dove alcune settimana fa il Primo
Cittadino, avvocato Luigi Nicola Riserbato, in risposta ad un bellissimo
intervento stampa di un’Associazione di Giovani tranesi scrisse di “aver
avviato fin dal 2013 una corrispondenza con il comune di Milano per rafforzare
i legami che uniscono le città in vista dell’Expo e dare rilievo alla storia ed
alla comunità tranese attraverso la particolare occasione che sarà offerta da
questo grande evento”, anche se notizie più chiare e circostanziate, in merito,
non sono mai pervenute.
Vada
quindi bene per il Sindaco di Trani Riserbato che almeno una “corrispondenza”
con Milano diceva di averla avviata ma tutti gli altri dove sono? La città di
Andria, ad esempio, pur sollecitata ad organizzare l’ExpOil 2015 con la
valorizzazione del suo Oro Giallo quindi dell’olio extravergine di oliva cosa
intenderebbe fare? Con quali partnership intenderebbe partecipare ad Expo 2015?
Con quali fondi? Con che forma di organizzazione? Pare che quest’anno la
classica manifestazione Internazionale Qoco non abbia ancora fatto sentire i
suoi clamori e sono in molti a credere che possa addirittura saltare, almeno
nella parte relativa alla kermesse popolare e non d’elite, come peraltro già accaduto
lo scorso anno, quindi perché Qoco, quest’anno, non punta tutto su ExpOil 2015?
Qualora fosse questo l’ambizioso obiettivo allora bisogna muoversi perché gli
altri comuni italiani hanno già ottenuto e stanno sfruttando i finanziamenti
all’uopo destinati, partecipando agli appositi bandi.
Proprio
quest’anno le olive e l’olio andriese hanno fatto clamore in tutta Italia per
la qualità legata alla scarsità di produzione con un aumento del prezzo che
dopo decenni rende anche onore e giustizia ad un prodotto sottoquotato e posto
spesso alla pari di semplice acqua fresca svenduta nei distributori automatici.
Se
dobbiamo mantenere quindi alta l’attenzione sui nostri prodotti e soprattutto
su quello splendido ed ampio paniere di produzioni locali proprie dei dieci
comuni della Provincia Bat allora non c’è più tempo da perdere ed i passi in
avanti fatti da alcuni non devono scoraggiare e semmai devono essere da stimolo
per fare di più e meglio.
Expo
2015 è e deve essere qualcosa di profondamente diverso dai viaggetti stile Bit
che tanto hanno ammaliato intere classi politiche, di destra e di sinistra
senza portare alcun risultato in termini di presenze di turismo di qualità nel nostro territorio. No, ad Expo 2015 si va
preparati e pronti per raccogliere le sfide poste dai milioni di visitatori che
parlano lingue diverse; che hanno gusti ed usanze diverse, che hanno modi di
pensare e di ragionare diversi e che quindi richiedono servizi e prodotti di
altissima qualità e livello.
Prima
di mettersi in viaggio, quindi, sarebbe bene dare una bella ripassata
scolastica a quello che “si pensa” di sapere e di conoscere.
“Cuore
della Puglia” sia anche il cuore della Bat che è mancata anche ai numerosi
incontri di promozione che ci sono già stati a Milano, a Roma, a Lecce,
Sannicandro, Acquaviva, Adelfia, Molfetta, Cassano e Giovinazzo.
Intanto
sono già numerosi gli altri sindaci, come quello di Ruvo, Terlizzi, Conversano
e Noci, che hanno già approvato l’adesione in Consiglio comunale, mentre i
colleghi di Bari, Bitonto, Castellaneta, Maruggio, Ruffano, Andria, Binetto,
Cellamare, Foggia, Lecce, Palo, hanno già manifestato la volontà di aderire.
Vietato
frammentare, bisogna essere uniti: questo è il concetto perché non si trasformi
il tutto in un enorme spreco di denaro comunque pubblico per foraggiare quanti
girano attorno a questi enormi carrozzoni cerati ad hoc e spesso diventati
Bancomat degli stessi comuni che li finanziano e questo accade nei vari Consorzi, Gruppi di Azione Locale, Patti
Territoriali, che spesso perseguono tutti gli stessi obiettivi ma camminano in
direzioni diverse, e non a caso. La Regione Puglia intenderebbe fungere da
coordinamento ma siamo certi che anche l’ormai accesa campagna elettorale già
nel vivo da mesi condizionerà, negativamente, l’azione comune richiesta a tutti
al di la di schieramenti, di posizioni e di preconcetti.
Il
voto degli imprenditori pugliesi e locali, alle prossime consultazioni
elettorali, dipenderà anche da questo.
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