LE
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA: “QUELLO SOTTOPOSTO ALLA NOSTRA ATTENZIONE E’ UN
DOCUMENTO NON CONDIVISO E FORTEMENTE CRITICATO NELLA SUA STESURA”.
QUEL
PIANO RISCHIA DI NASCERE GIA’ VECCHIO.
Giovedì
prossimo il Consiglio Comunale della città della Disfida si appresta ad
approvare il Piano del Commercio su Aree Pubbliche, con oltre 13 anni di
ritardo sul tempo massimo concesso ai comuni dalla Regione Puglia che, ancor
più colpevole, non ha mai inteso nominare il Commissario ad Acta a Barletta,
come previsto dalla legge vigente regionale, la stessa che vigeva 13 anni fa.
Un
Piano, quello tanto atteso da anni, che però ha già fatto registrare molte
perplessità da parte delle Associazioni di Categoria FIVA CONFCOMMERCIO BARI E
BAT – ANVA CONFESERCENTI BAT – UNIMPRESA BAT – FEDERCOMMERCIO –
BATCOMMERCIO2010 CNA PUGLIA – ACAB (Associazione Commercianti Ambulanti Bat) i
cui massimi dirigenti e legali rappresentanti, riunitisi in data 29 luglio 2014 a Barletta, inviarono
una nota indirizzata al Signor Sindaco Pasquale Cascella, all’Assessore alle
Attività Produttive ed Economiche Antonio Divincenzo, alla Dirigente Politiche
Attive di Sviluppo Dott.ssa Santa Scommegna avente ad oggetto “Osservazioni
sulla bozza del Nuovo Piano del Commercio su Aree Pubbliche.”
In
tale nota tutte le Associazioni firmatarie, che su quel documento sottoposto
all’esame delle medesime avrebbero dovuto esprimere un parere obbligatorio
richiesto per legge, all’unanimità, scrivevano che esso risultava essere privo
dei necessari, preliminari criteri di valutazione delle caratteristiche
economiche del territorio, della sua rete distributiva, della domanda e della
possibilità di rendere al consumatore un adeguato servizio.
Le
Associazioni di Categoria inoltre, dopo un’attenta ed approfondita analisi del
documento fornito dal competente Settore Comunale, ritenevano altresì opportuno
l’inserimento nel Piano, di cui era mancante, di un quadro economico
territoriale e locale su dati precisi e scientifici anche in relazione a quelli
demografici e dei flussi turistici.
Le
Associazioni di Categoria, con competenza e spirito critico costruttivo,
intervenivano anche sul piano tecnico chiedendo l’inserimento “puntuale” nello
strumento di programmazione di quanto previsto dalle vigenti norme in materia
di commercio su aree pubbliche, non contemplate e soprattutto in materia di sicurezza,
igienico-sanitaria e di prevenzione incendi.
Al
termine della lunga analisi e dopo una discussione pacata e lungimirante,
consci che il Piano non deve essere solo uno strumento operativo in quanto, in
tal caso sarebbe bastata la scopiazzatura da altri piani già vigenti in altri
comuni, ma bensì uno strumento di Programmazione Locale e Territoriale univoco
ed originale nella sua stesura, si addivenne alla decisone di inviare la nota
al comune e di chiedere la sospensiva delle procedure in corso, manifestando
sin da allora la disponibilità affinché le osservazioni ed integrazioni che le
Associazioni firmatarie avrebbero voluto formulare sulla base delle
considerazioni espresse, diventassero poi parte integrante e sostanziale del
Piano nella sua stesura definitiva che solo in quel modo sarebbe risultato
ampiamente condiviso e realmente rappresentativo delle esigenze della città di
Barletta. Di quel documento unitario, avente anche valore di ufficialità nella
formulazione del parere obbligatorio delle Associazioni stesse rispetto
all’approvazione del Piano, non si ha mai avuto riscontro da parte delle
Autorità cui venne indirizzato quindi anche la sospensione delle procedure non
vennero mai recepite, né avviate.
A
proposito dell’intera vicenda si è espresso il Sindacalista Presidente di
Unimpresa Bat, Savino Montaruli il quale ha rilasciato queste dichiarazioni
ufficiali: “non so francamente quale Piano del Commercio su Aeree Pubbliche i
Consiglieri comunali barlettani si apprestano a votare, dando per certo che lo
voteranno. Noi Associazioni di Categoria, unitariamente, abbiamo espresso la
nostra opinione negativa su quell’importante strumento che, privo del
recepimento delle nostre osservazioni, risulterebbe, qualora approvato così
come sottoposto alla nostra attenzione e valutazione, privo di fondamentali
prerequisiti di ordine valutativo rispetto alla realtà sociale, economica,
produttiva, urbanistica, occupazionale e infrastrutturale nel cui contesto si
andrebbe ad inserire quindi si rischia, a distanza di oltre 13 anni dal termine
ultimo per la sua dotazione, di vanificare una buona opportunità di
programmazione, riqualificazione, riordino e dunque di sviluppo dell’intero
comparto economico barlettano, non solo del commercio su aree pubbliche e private.
D’altronde ritengo che la situazione del commercio a Barletta, anche di quello
su aree pubbliche, sia veramente delicata e questa condizione di fragilità
rinviene anche dall’assenza dei minimi strumenti di programmazione dei quali il
comune non si è mai dotato ed, in alcuni casi come quello del Piano in
discussione, non ha neanche preventivato per tempo e questo vale anche per il
commercio a sede fissa nonostante risorse economiche pubbliche siano state già
spese per tali scopi. Non so quale lavoro abbia svolto la Competente
Commissione consiliare a proposito della Deliberazione di Consiglio Comunale
che si andrà ad approvare giovedì prossimo così come non capisco perché i
componenti di quella Commissione, tutti e ciascuno di essi, alla lettura del
nostro documento di non condivisione allegato agli atti, non abbia ritenuto
opportuno e giusto sentirci ma è ovvio che a questo punto ognuno è chiamato ad
assumersi le proprie responsabilità e crediamo che la più grande
irresponsabilità sarebbe quella di esprimersi su un provvedimento che non sia
stato opportunamente approfondito e che venga fatto passare come un qualsiasi
atto di ordinaria amministrazione, cosa che invece, a nostro avviso, così non
è”.
Area
Soci
UNIMPRESA BAT
Nessun commento:
Posta un commento