Sul palazzo Bonelli e la villa annessa si è aperto un dibattito pubblico sulla stampa che ha necessità anche di una nostra posizione politica a riguardo.
Conoscendone il grande valore storico dell'immobile che è stato anche il punto di riferimento di una grande battaglia degli anni 70 dei movimenti studenteschi di allora in direzione della riappropriazione pubblica di questo bene cittadino, ritengo che sia assolutamente deprecabile lo stato di totale abbandono in cui versa oggi.
Un bene diventato pubblico grazie alle mobilitazioni di quegli anni e che poi, dopo varie vicissitudini, è stato abbandonato al suo destino, ossia la marginalità e l'incuria.
D'altronde non ci si poteva aspettare nulla da un'amministrazione che piuttosto che investire nella salvaguardia e nel rilancio di beni pubblici ed architettonici, preferisce svendere gli immobili comunali oltre ad aumentare pesantemente le tasse.
Al sottoscritto è stato risposto che c'è un debito di circa 10 milioni di euro che non permette di utilizzare fondi pubblici per riutilizzare spazi pubblici che sono in abbandono, come nel caso di Palazzo Bonelli. Però, ricordo che questo debito è stato fatto da coloro che governano la città da anni e non certo da chi poi deve subirne gli effetti nefasti che gravano sui propri portafogli.
Per questo, ritengo che, piuttosto che svendere immobili comunali e destinare all'abbandono altri come Palazzo Bonelli, gli stessi vadano recuperati, rilanciati e destinati ad uso veramente pubblico, attraverso la creazione di centri sociali per anziani e per giovani, visto che in città non esistono luoghi di aggregazione sociale.
Michele Rizzi
Nessun commento:
Posta un commento