Con l'arrivo del nuovo anno avrei voluto fare un beneaugurante saluto a tutti i concittadini del nostro territorio, al fine di condividere alcune considerazioni. Infatti, l’attuale e sempre incombente situazione di crisi economica ed occupazionale, a partire da quella giovanile, deve indurci al massimo e comune sforzo, a spronare tutti ad essere più fiduciosi per il nuovo anno, a cercare la più ampia coesione sociale, a credere sulle nostre potenzialità, a puntare sulle nostre risorse ambientali, territoriali e umane, soprattutto.
Gli avversi eventi atmosferici di fine ed inizio d’anno, però, hanno fatto riemergere le difficili condizioni con le quali gli operatori del settore agricolo si trovano ad impattare tra avversità produttive (tra le ultime, la mosca dell’ulivo ha inciso non poco sul buon esito della raccolta del nostro frutto simbolo), commerciali e climatiche.
Sotto una nevicata da iscrivere negli annali, il settore agricolo ha registrato danni. Tra le altre, le produzioni colpite più direttamente, mi è stato riferito, sono state quelle ortofrutticole. Ma anche le aziende zootecniche e gli impianti agricoli muniti di protezioni antigrandine hanno pagato il loro prezzo, questi ultimi cedendo al peso della inusitata abbondante nevicata.
Sono queste le ragioni che mi inducono ad evidenziare la necessità di avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
L’agricoltura è settore trainante che rimane strategico per il rilancio economico ed occupazionale del nostro territorio. Se è opportuno ampliare i settori produttivi, affinchè nel manifatturiero si possa spaziare da quelli a valenza artigianale a quelli a maggior pregnanza tecnologica, il settore primario rimane quello a più ampia incidenza per le finanze delle nostre famiglie e per le opportunità lavorative: il preponderante rilievo della mano d’opera, tra le spese di produzione, ed il crescente valore aggiunto offerto dalle attività di conservazione, trasformazione e commercializzazione, ne fanno un settore per l’appunto strategico per l’offerta occupazionale e per il rilancio economico.
Pertanto, l’auspicio è accchè la Regione Puglia voglia attivarsi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale al fine di poter assicurare gli ausili necessari alle tantissime aziende agricole del nostro territorio messe a dura prova anche da questi ultimi eventi.
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