In occasione dell’inizio delle riprese del “cantiere cinematografico” che Michele Placido sta dirigendo nelpalazzo Tupputi di Bisceglie, il sindaco Francesco Spina ha salutato il regista impegnato nel laboratorio di cinematografia. “Aver recuperato palazzo Tupputi rappresenta per noi un grande sogno che si avvera – ha dichiarato il sindaco Spina – consegniamo alla città
uno splendido palazzo che diventa un prestigioso contenitore culturale. Già sede del Laboratorio Urbano STEAM, set cinematografico, location della mostra su Kusturica, in questi giorni i suoi ambienti accolgono i partecipanti al laboratorio diretto da Michele Placido. A pochi mesi dalla sua riapertura riponiamo grandi aspettative nell’impulso che il nostro palazzo Tupputi potrà dare alla vita culturale di Bisceglie”.
uno splendido palazzo che diventa un prestigioso contenitore culturale. Già sede del Laboratorio Urbano STEAM, set cinematografico, location della mostra su Kusturica, in questi giorni i suoi ambienti accolgono i partecipanti al laboratorio diretto da Michele Placido. A pochi mesi dalla sua riapertura riponiamo grandi aspettative nell’impulso che il nostro palazzo Tupputi potrà dare alla vita culturale di Bisceglie”.
Il laboratorio cinematografico “Corrispondenze da una città sul mare“, diretto da Michele Placido
dall’11 al 21 febbraio 2015, è una iniziativa che si colloca nell’ambito della collaborazione stretta fra l’Amministrazione Comunale, Charlot produzioni e Michele Placido, che ha scelto Bisceglie come “casa” per la realizzazione del suo ultimo film. Grazie alla disponibilità del Maestro, la Municipalità ha colto il prezioso rapporto, sia per arricchire la programmazione estiva, che per favorire scambi e occasioni formative, affidando per questa occasione al Sistema Garibaldi il compito di custode.
dall’11 al 21 febbraio 2015, è una iniziativa che si colloca nell’ambito della collaborazione stretta fra l’Amministrazione Comunale, Charlot produzioni e Michele Placido, che ha scelto Bisceglie come “casa” per la realizzazione del suo ultimo film. Grazie alla disponibilità del Maestro, la Municipalità ha colto il prezioso rapporto, sia per arricchire la programmazione estiva, che per favorire scambi e occasioni formative, affidando per questa occasione al Sistema Garibaldi il compito di custode.
Spiega Carlo Bruni: “Spesso sotto la dizione effetti collaterali si annoverano conseguenze negative che un’azione, un farmaco o qualunque cosa possa generare intorno. Il Garibaldi ha adottato nel suo programma questa stessa dizione per ribaltarne il senso: perseguendo cioè, attraverso una logica di sistema, la possibilità che ogni iniziativa debba badare ai suoi effetti collaterali, ambendo a generare una catena, quanto più lunga, di conseguenze positive. Per questa ragione, accogliendo un invito del Comune di Bisceglie, ci è sembrata preziosa la possibilità di collaborare col maestro Michele Placido, sia quest’estate, nel sostegno organizzativo del suo film, che oggi, nell’attivazione di questo laboratorio cinematografico. Per la medesima ragione ci è sembrato ovvio ricorrere alla collaborazione competente del neonato Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi. Varrà la pena superare un rischio di fraintendimento. Questo laboratorio, che certamente avrà ricadute formative per chi vi prenderà parte, non è uno stage ma un piccolo cantiere di lavoro. Fuori dai contorni narrativi di un film, esso è destinato a lasciare una traccia concreta del rapporto fra un regista, Michele Placido e la città che lo ha ospitato: Bisceglie. Il suo esito sarà frutto dell’incontro con professionalità che agiscono sul territorio e in particolare con gli operatori del Laboratorio Urbano. Nascerà da una ricognizione di alcune figure che Placido ha riconosciuto come segni di un carattere cittadino, svincolato da riferimenti filologici, folclorici o istituzionali. Con la parzialità dovuta a una conoscenza limitata, ma la spontaneità che proprio questa limitatezza comporta e lo sguardo sensibile di un artista, questo cantiere impaginerà le tracce di un incontro: sarà uno dei suoi effetti collaterali”.
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