Il candidato sindaco di Trani#ACapo ai cittadini:
“Pretendete dai prossimi candidati sindaco di conoscere i loro eventuali assessori”
“In 150 metri vi è un accumulo di problemi che danno la dimensione di quanto questo quartiere sia abbandonato. Una rotonda fuori legge, un sottovia che si allaga in occasione di ogni pioggia copiosa e poi quella vergognosa strettoia, un pericolo per l’incolumità pubblica. Ancora: strade in pessime condizioni, segnali stradali che cambiano verso ad ogni cambio di amministrazione, pulizia stradale che non si è mai vista, assenza totale della polizia locale, aree incolte ovunque che contribuiscono al proliferare di insetti e toppi, assenza di servizi, assenza totale di spazi di aggregazione”. Antonio Procacci, candidato sindaco di Trani con il suo movimento civico Trani#ACapo, ha cominciato così il suo discorso in via Pozzopiano, ad angolo con viale Falcone, dove si è tenuta la seconda tappa del suo giro nei quartieri della città. “Qui è palese l’assenza di chi amministra la città, malgrado le molte richieste che pervengono a Palazzo di Città da un volenteroso comitato di quartiere che cerca, purtroppo restando inascoltato, di dar voce alle istanze dei residenti”.
“Quante volte vi hanno promesso di allargare questa strettoia?”, ha chiesto provocatoriamente il giornalista alla guida di Trani#ACapo agli abitanti della zona. “In questa città siamo abituati alle promesse, a programmi che sono poi dei bei libri dei sogni. Noi crediamo che oggi i cittadini, più che i programmi, debbano pretendere di conoscere, prima delle elezioni, i nomi degli assessori che andranno ad amministrare la città con il candidato sindaco e poi di conoscere a fondo la composizione delle liste, perché in quelle liste, in quei barbosi elenchi, ci sono i nomi dei futuri consiglieri comunali, quelli che dovrebbero essere i loro rappresentanti, i portatori di interessi collettivi. E’ stato così finora? I cittadini tranesi, finora, si sono sentiti rappresentati dai consiglieri comunali eletti? E allora bisogna fare molta attenzione a chi diamo il nostro voto. Valutando attentamente non soltanto il candidato sindaco e il candidato consiglieri a cui intendiamo dare il nostro voto, ma anche a chi c’è con loro. E’ questo che vorrei che i cittadini capissero e il giro dei quartieri lo sto facendo proprio per spiegare che da questo punto di vista noi intendiamo sovvertire le logiche. Prima dei programmi presenteremo i nomi degli assessori che, qualora fossi eletto sindaco, amministreranno la città insieme a me. Persone con titoli, competenze ed esperienza, in grado di far decollare la nostra Trani, preda di una deriva sociale, culturale ed occupazionale senza precedenti. Soltanto dopo parleremo dei nostri programmi, anche se le nostre priorità sono chiare sin da quando ho annunciato la mia candidatura: lo sviluppo economico e occupazione della città, principalmente attraverso una zona artigianale dove poter offrire i suoli alle aziende su apposito bando; l’ambiente, con la bonifica delle cave, con particolare riferimento ai rifiuti radioattivi, la messa in sicurezza della discarica, la lotta agli scarichi abusivi a mare; un’operazione di portata storica di recupero dell’esistente, per far tornare Trani ad essere bella; la riduzione delle tasse comunali e la lotta all’evasione; la modernizzazione della città, con ruolo chiave sotto questo profilo da parte di Amet; la lotta senza confine al clientelismo, altra vergogna di questa città. Queste le priorità, tanto altro vogliamo fare e lo racconteremo nelle prossime settimane, non prima di aver presentato la squadra di persone che comporrà l’amministrazione comunale”.
“Noi non abbiamo paura di scendere in strada”, conclude Procacci, “e come ripeto da giorni siamo convinti che goccia a goccia diventeremo mare e provocheremo una bella mareggiata che farà finalmente pulizia in questa città. Noi non siamo altro che cittadini stanchi di come Trani è stata amministrata negli ultimi vent’anni, stanchi come tanti altri. Solo che abbiamo deciso di metterci la faccia e provare ad invertire la rotta, smettendo di lamentarci e basta. Ci auguriamo che il nostro esempio venga seguito da tanti altri”.
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