Giovedì 4 giugno, in occasione dello sciopero di 24 ore proclamato dalle segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, lavoratori in presidio anche nella Bat.
Nulla di fatto nella lunga trattativa tra Coop Estense e sindacati. Il tavolo del 21 maggio si è concluso senza trovare una soluzione per la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla cooperativa per 147 dipendenti di tutta la rete vendita di Puglia e Basilicata. Non rimane dunque che attendere il prossimo incontro del 4 giugno, l’appuntamento per affrontare la delicata vertenza è al Ministero del Lavoro a Roma. In concomitanza con il decisivo vertice le segreterie le regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil “preso atto dell’indisponibilità della cooperativa ad accogliere le proposte dei sindacati e considerato il rischio occupazionale per i lavoratori posti in procedura di mobilità”, si legge nella comunicazione inoltrata a Questura e Prefettura ed a tutte le sedi pugliesi di Coop Estense, hanno proclamato un’intera giornata di sciopero (dalle ore 00.00 alle ore 24.00) con presidi di lavoratori davanti ad alcuni ipermercati tra cui anche quelli di Andria e Barletta.
“Non è bastata la disponibilità delle organizzazioni sindacali ad intervenire in modo netto sul costo del lavoro”, spiegano all’esito dell’incontro del 21 maggio scorso i rappresentanti delle segreterie nazionale dei tre sindacati. “Il tavolo ha fatto un passo in avanti importante escludendo i licenziamenti, ma ha svelato le intenzioni della cooperativa: azzerare l’integrativo degli addetti e poi affidare comunque parte dell’attività ad una cooperativa esterna. Un percorso che non si può condividere. Non si può chiedere ai lavoratori della Puglia e della Basilicata di rinunciare al salario, di lavorare domeniche e festivi, di essere part-time flessibili e disponibili e poi trasferire il lavoro su terzi che evidentemente saranno sottopagati”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltusc Uil ritengono che “un accordo sia possibile, ma sono necessari ulteriori passi avanti: escludendo le terziarizzazioni delle attività, anche sperimentali, durante la vigenza dell’accordo e recuperando parte delle maggiorazioni domenicali e in compensazione intervenire sulla parte variabile e su quella dei livelli più alti”.
Ufficio Stampa Cgil Bat
Nulla di fatto nella lunga trattativa tra Coop Estense e sindacati. Il tavolo del 21 maggio si è concluso senza trovare una soluzione per la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla cooperativa per 147 dipendenti di tutta la rete vendita di Puglia e Basilicata. Non rimane dunque che attendere il prossimo incontro del 4 giugno, l’appuntamento per affrontare la delicata vertenza è al Ministero del Lavoro a Roma. In concomitanza con il decisivo vertice le segreterie le regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil “preso atto dell’indisponibilità della cooperativa ad accogliere le proposte dei sindacati e considerato il rischio occupazionale per i lavoratori posti in procedura di mobilità”, si legge nella comunicazione inoltrata a Questura e Prefettura ed a tutte le sedi pugliesi di Coop Estense, hanno proclamato un’intera giornata di sciopero (dalle ore 00.00 alle ore 24.00) con presidi di lavoratori davanti ad alcuni ipermercati tra cui anche quelli di Andria e Barletta.
“Non è bastata la disponibilità delle organizzazioni sindacali ad intervenire in modo netto sul costo del lavoro”, spiegano all’esito dell’incontro del 21 maggio scorso i rappresentanti delle segreterie nazionale dei tre sindacati. “Il tavolo ha fatto un passo in avanti importante escludendo i licenziamenti, ma ha svelato le intenzioni della cooperativa: azzerare l’integrativo degli addetti e poi affidare comunque parte dell’attività ad una cooperativa esterna. Un percorso che non si può condividere. Non si può chiedere ai lavoratori della Puglia e della Basilicata di rinunciare al salario, di lavorare domeniche e festivi, di essere part-time flessibili e disponibili e poi trasferire il lavoro su terzi che evidentemente saranno sottopagati”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltusc Uil ritengono che “un accordo sia possibile, ma sono necessari ulteriori passi avanti: escludendo le terziarizzazioni delle attività, anche sperimentali, durante la vigenza dell’accordo e recuperando parte delle maggiorazioni domenicali e in compensazione intervenire sulla parte variabile e su quella dei livelli più alti”.
Ufficio Stampa Cgil Bat
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