"Arriva a compimento il processo di pubblicizzazione della società Bar.S.A. (Barletta Servizi Ambientali) - diamo pubblicazione all'intervento del sindaco, Pasquale Cascella, tenuto durante il Consiglio comunale di ieri, in apertura dei punti all'OdG sulla Bar.s.a. - avviato con l'acquisizione della quota di minoranza detenuta per lungo tempo da Manutencoop. Una volta preso definitivamente atto della volontà del socio privato di dismettere la propria partecipazione e liquidare la quota azionaria, abbiamo compiuto con convinzione la scelta dell'investimento pubblico nell'ambito del più ampio processo di spending review finalizzato a mettere ordine nella galassia delle "società partecipate" per contenere la spesa pubblica.
Abbiamo ritenuto doveroso valorizzare l'investimento compiuto a suo tempo dal Comune, evitando di chiuderci nel cortile di casa, con il rischio che una nuova stretta sulla spesa pubblica potesse mettere a repentaglio risorse preziose della collettività, mentre in tempi di crisi come questi c'è bisogno di garantire la tutela dell'occupazione e ogni potenzialità di sviluppo delle attività economico – produttive e sociali. Non è stato e non sarà un mero esercizio di contenimento dei costi: per questo sarebbe bastato limitarci a recepire nel nuovo Statuto della Bar.S.A. la diversa conformazione societaria. Abbiamo, invece, provveduto a una revisione più organica, proprio per raccogliere, insieme al Regolamento sul controllo analogo, le novità più rilevanti dell'indirizzo politico che associa il controllo dei costi all'efficienza e all'efficacia dei servizi per la collettività.
I ricavi complessivi nel 2014 della Bar.S.A., così come emerge dal suo bilancio, ammontano a 15,4 milioni di euro, rispetto a una spesa complessiva corrente di 57 milioni sul bilancio del Comune che, a fronte dei servizi erogati, hanno comunque un'incidenza in termini di Patto di Stabilità, anche se si tratta di servizi fondamentali per la collettività. Nella stessa ottica della migliore utilizzazione delle risorse pubbliche, si sancisce la riduzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione dagli attuali 5 a 3, con la possibilità di rendere ancora più rigorosa la scelta con l'indicazione - che personalmente propongo e mi auguro possa essere condivisa dal Consiglio - per un amministratore unico. Dovendo la società assolvere a funzioni pubbliche, per favorire scelte che corrispondano alle esigenze di trasparenza, competenza ed economicità già messe in campo con l'acquisizione dell'intero capitale della società per la sua gestione in house, si ritiene opportuno raccogliere – sia pure in termini ristretti – manifestazioni d'interesse da parte di soggetti che intendano candidarsi per il Consiglio di amministrazione o l'amministratore unico.
Lungo la direzione che il legislatore ha inteso indicare, affidando alle società partecipate-controllate 'un ruolo essenziale per lo svolgimento delle funzioni fondamentali degli enti locali', il Comune di Barletta ha già intrapreso significative e innovative scelte sugli assetti strategici delle proprie Società. Il modello 'in house' così come previsto dai principi giurisprudenziali comunitari consente di affrontare, appunto in un'ottica di economicità, un Programma di razionalizzazione delle società partecipate locali nei servizi pubblici di rilevanza economica: non solo l'igiene urbana, ma anche la gestione degli immobili, del patrimonio naturale pubblico, dell'illuminazione pubblica, della manutenzione delle strade e altro ancora. Tutto questo all'interno della più complessa problematica dei servizi strumentali, che l'Amministrazione sta affrontando al di fuori delle vecchie logiche dell'extra canone, per ricondurla all'interno dei più rigorosi criteri fissati dalla normativa europea. La totale partecipazione pubblica, attraverso gli attuali e i futuri affidamenti rivisti proprio sulla base dei principi della spending review, consente alla Multiservizi di svolgere le attività riguardanti i Settori in cui nel tempo ha potuto sviluppare competenze, know how e professionalità specifiche con cui il Comune di Barletta può far fronte a un'azione pubblica flessibile, di qualità, in particolare in situazioni di emergenza che richiedono il pronto intervento sul territorio, sempre sul piano dell'efficienza, senza attendere i tempi tecnici degli affidamenti.
In questa prospettiva, Bar.S.A. può e deve diventare una risorsa non solo per il Comune di Barletta ma, grazie alla visione strategica fin qui perseguita, può essere anche volano di potenzialità e di espansione in altre realtà operanti sul territorio regionale, come hanno dimostrato le ultime indicazioni del Commissario regionale ad acta per la gestione unitaria dei servizi di igiene urbana dell'ARO. Il nuovo Statuto, infatti, prevede per la società la possibilità di azioni sul capitale con altri soci pubblici, prevalentemente altri Comuni, nel più ampio orizzonte della evoluzione delle norme generali e in relazione alle esigenze del territorio, a seguito della programmazione e delle modalità di gestione sia dei servizi sia dell'impiantistica nel campo della igiene urbana così come prevede la legge regionale istituita dagli Ambiti di raccolta ottimale (ARO) e, sul piano urbanistico, dagli Organi di governo d'ambito (OGA).
Sono questioni che riguardano l'assetto della società in relazione alle nuove norme legislative, sia per il rapporto tra la parte pubblica e - se dovessero emergere nuove possibilità funzionali all'interesse generale - quella privata, sia per conformare le strutture ai compiti istituzionali dell'Amministrazione nei diversi settori di intervento che sostanziano la ragione sociale di un investimento dell'intera città e di tutti i cittadini".
Abbiamo ritenuto doveroso valorizzare l'investimento compiuto a suo tempo dal Comune, evitando di chiuderci nel cortile di casa, con il rischio che una nuova stretta sulla spesa pubblica potesse mettere a repentaglio risorse preziose della collettività, mentre in tempi di crisi come questi c'è bisogno di garantire la tutela dell'occupazione e ogni potenzialità di sviluppo delle attività economico – produttive e sociali. Non è stato e non sarà un mero esercizio di contenimento dei costi: per questo sarebbe bastato limitarci a recepire nel nuovo Statuto della Bar.S.A. la diversa conformazione societaria. Abbiamo, invece, provveduto a una revisione più organica, proprio per raccogliere, insieme al Regolamento sul controllo analogo, le novità più rilevanti dell'indirizzo politico che associa il controllo dei costi all'efficienza e all'efficacia dei servizi per la collettività.
I ricavi complessivi nel 2014 della Bar.S.A., così come emerge dal suo bilancio, ammontano a 15,4 milioni di euro, rispetto a una spesa complessiva corrente di 57 milioni sul bilancio del Comune che, a fronte dei servizi erogati, hanno comunque un'incidenza in termini di Patto di Stabilità, anche se si tratta di servizi fondamentali per la collettività. Nella stessa ottica della migliore utilizzazione delle risorse pubbliche, si sancisce la riduzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione dagli attuali 5 a 3, con la possibilità di rendere ancora più rigorosa la scelta con l'indicazione - che personalmente propongo e mi auguro possa essere condivisa dal Consiglio - per un amministratore unico. Dovendo la società assolvere a funzioni pubbliche, per favorire scelte che corrispondano alle esigenze di trasparenza, competenza ed economicità già messe in campo con l'acquisizione dell'intero capitale della società per la sua gestione in house, si ritiene opportuno raccogliere – sia pure in termini ristretti – manifestazioni d'interesse da parte di soggetti che intendano candidarsi per il Consiglio di amministrazione o l'amministratore unico.
Lungo la direzione che il legislatore ha inteso indicare, affidando alle società partecipate-controllate 'un ruolo essenziale per lo svolgimento delle funzioni fondamentali degli enti locali', il Comune di Barletta ha già intrapreso significative e innovative scelte sugli assetti strategici delle proprie Società. Il modello 'in house' così come previsto dai principi giurisprudenziali comunitari consente di affrontare, appunto in un'ottica di economicità, un Programma di razionalizzazione delle società partecipate locali nei servizi pubblici di rilevanza economica: non solo l'igiene urbana, ma anche la gestione degli immobili, del patrimonio naturale pubblico, dell'illuminazione pubblica, della manutenzione delle strade e altro ancora. Tutto questo all'interno della più complessa problematica dei servizi strumentali, che l'Amministrazione sta affrontando al di fuori delle vecchie logiche dell'extra canone, per ricondurla all'interno dei più rigorosi criteri fissati dalla normativa europea. La totale partecipazione pubblica, attraverso gli attuali e i futuri affidamenti rivisti proprio sulla base dei principi della spending review, consente alla Multiservizi di svolgere le attività riguardanti i Settori in cui nel tempo ha potuto sviluppare competenze, know how e professionalità specifiche con cui il Comune di Barletta può far fronte a un'azione pubblica flessibile, di qualità, in particolare in situazioni di emergenza che richiedono il pronto intervento sul territorio, sempre sul piano dell'efficienza, senza attendere i tempi tecnici degli affidamenti.
In questa prospettiva, Bar.S.A. può e deve diventare una risorsa non solo per il Comune di Barletta ma, grazie alla visione strategica fin qui perseguita, può essere anche volano di potenzialità e di espansione in altre realtà operanti sul territorio regionale, come hanno dimostrato le ultime indicazioni del Commissario regionale ad acta per la gestione unitaria dei servizi di igiene urbana dell'ARO. Il nuovo Statuto, infatti, prevede per la società la possibilità di azioni sul capitale con altri soci pubblici, prevalentemente altri Comuni, nel più ampio orizzonte della evoluzione delle norme generali e in relazione alle esigenze del territorio, a seguito della programmazione e delle modalità di gestione sia dei servizi sia dell'impiantistica nel campo della igiene urbana così come prevede la legge regionale istituita dagli Ambiti di raccolta ottimale (ARO) e, sul piano urbanistico, dagli Organi di governo d'ambito (OGA).
Sono questioni che riguardano l'assetto della società in relazione alle nuove norme legislative, sia per il rapporto tra la parte pubblica e - se dovessero emergere nuove possibilità funzionali all'interesse generale - quella privata, sia per conformare le strutture ai compiti istituzionali dell'Amministrazione nei diversi settori di intervento che sostanziano la ragione sociale di un investimento dell'intera città e di tutti i cittadini".
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