Il Consiglio comunale è convocato per il 31 agosto al fine di procedere all’adozione di una serie di delibere preliminari al bilancio preventivo 2015 e quindi passare alla sua approvazione, che, tuttavia, doveva avvenire per legge entro il 30 luglio scorso (grazie anche ad una serie di proroghe). Il Prefetto ha dovuto rilevare il ritardo e diffidare il Comune ad adottare il provvedimento entro venti giorni. Le fibrillazioni che hanno attraversato il centrodestra, subito dopo l’elezione, hanno condotto alla tardiva formazione di una giunta tecnica; e ora la cittadinanza ne paga le conseguenze con la minaccia della nomina del commissario ad acta e lo scioglimento del Consiglio.
Ma questo è il men peggio, visto che il Consiglio è già convocato e presumibilmente la maggioranza approverà il bilancio entro i venti giorni dalla diffida.
I veri problemi sono il contenuto della manovra finanziaria, che accompagna la bozza di bilancio preventivo già varato in Giunta, e la reticenza - o se volete la poca trasparenza - con cui si cerca di porre rimedio alla situazione di dissesto finanziario che la passata amministrazione consegna alla Città.
Cominciamo dal primo punto. L’allegra gestione che ha contrassegnato i cinque anni della precedente amministrazione di centrodestra lascia un buco di almeno 5 mln di Euro, che l’attuale amministrazione non riesce a colmare se non con un cospicuo aumento delle tasse. Il buco deriva per buona parte dalla violazione del patto di stabilità per l’anno 2012, tradottosi in minori trasferimenti statali (- € 2.200.000); per altra parte dal cd. disavanzo tecnico di circa € 45 mln, che diventa una spesa da spalmare in ben trent’anni con una spesa annuale di € 1, 5 mln che grave sulle nostre entrate; per altra parte ancora (circa € 1,250 mln) deriva da un fondo per contenzioso di circa € 3,5 mln (che il Collegio dei revisori ha peraltro considerato insufficiente) da spalmare nel triennio 2015/2017. L’effetto finale è che per recuperare queste minori risorse e maggiori costi, l’attuale amministrazione ha pensato bene di avvalersi di un cospicuo incremento della tassazione a carico dei cittadini. In termini assoluti l’IMU (la tassa sugli immobili) si incrementa di circa € 3,5 mln (l’aliquota passa dal 7,6 per mille all’8,6 per mille); la Tasi (la tassa sui servizi indivisibili) si incrementa addirittura di oltre € 5 mln (l’aliquota passa al 2 per mille). Anche l’addizionale comunale IRPEF va dallo 0,6% allo 0,8%.
Insomma non c’è proprio da stare allegri. Intanto gli aumenti della tassazione sembrano piuttosto elevati rispetto alle necessità. Fatto è che per conservare gli equilibri di bilancio queste previsioni erano evidentemente indispensabili, se si considera che con le entrate si coprono a mala pena le spese correnti e quanto alle spese di investimento si prevedono solo un misero 891.000 Euro. Ma il piano triennale delle opere pubbliche per miracolo aumenterebbe da questo misero milioncino agli oltre 20 mln nel 2016 e 2017. E’ chiaro che si tratta di un libro dei sogni.
Questa la sostanza della manovra finanziaria che l’amministrazione di centrodestra ci propone, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. Non erano queste le promesse elettorali.
Fatto è che l’attuale maggioranza sembra voler far passare la manovra come la cosa più normale di questo mondo. Il Comune si trova in cattive condizioni soprattutto di cassa. Anche in questo bilancio di previsione ben oltre 30 mln costituiscono una partita di giro perché si prevedono come anticipazione di cassa per fornirsi di liquidità, ma al contempo indebitandosi con la Cassa depositi e prestiti. Nemmeno una parola viene spesa per spiegare in che modo si sia inteso ottemperare alla sentenza della Corte dei Conti che ha stigmatizzato la violazione del patto di stabilità. Soprattutto il “bilancio partecipato” che avrebbe dovuto vedere la consultazione delle forse sociali della Città è rimasto lettera morte.
Non è proprio un bell’inizio!
Il coordinatore dei gruppi consiliari di centrosinistra
Sabino Fortunato
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