IL
BILANCIO PERO’ APPORTA TAGLI ULTERIORI AL SETTORE SVILUPPO ECONOMICO.
L’ufficio
di Presidenza di Unimpresa Bat è intervenuto sul bilancio approvato a
maggioranza dal consiglio comunale di Andria ed ha espresso giudizio positivo
sull’emendamento per contributi alle imprese, formulato dal Gruppo Riformisti e
Conservatori anche se, riferiscono dall’Associazione di Categoria, quel fondo
appare assolutamente insufficiente (soli 120mila euro per l'erogazione di
contributi a fondo perduto in favore delle PMI andriesi intenzionate a fare
investimenti.)
A
tal proposito è stato il leader sindacale andriese Savino Montaruli a
dichiarare: “non sappiamo né quali siano le modalità di costituzione del Fondo
né come sarà predisposto il regolamento. Sicuramente questo è un segnale, un piccolissimo
e quasi insignificante segnale ma pur sempre un segnale quindi va accolto con
soddisfazione e con fiducia ma non dimentichiamo che questo bilancio di previsione 2015 prevede ulteriori tagli
per le cosiddette “spese libere” dei settori Sviluppo Economico per oltre
700mila euro, con Cultura e Sport. E’ altresì opportuno ricordare che già negli
anni precedenti il Settore Sviluppo Economico aveva subito riduzione di
appostamenti in bilancio e anche come 3^ Consulta Comunale abbiamo avuto modo,
negli anni passati, di stigmatizzare questa situazione così come ci siamo
sempre chiesti, contestualmente, in che misura e con quale forma di
programmazione e soprattutto di verifica di beneficio anche quel Settore del
comune di Andria abbia speso quelle somme che comunque sono sempre state
“importanti” e la nota della Presidente della Consulta Comunale del 2013 fu
molto chiara quando criticò l’azione dell’Amministrazione Comunale la quale a
fronte di un bilancio annuale che fissava un volume totale di spese pari ad
euro 169.510.577,55 prevedeva i seguenti impegni nel dettaglio:
-
Fiere e mercati: euro 541.149,11; - Servizi relativi all’industria: nulla; - Servizi
relativi al commercio: euro 568.879,13; - Servizi relativi all’artigianato:
euro 184.970,00; - Servizi relativi all’agricoltura: euro 49.400,00 con il
risultato che le spese di reale supporto effettivo previste in questi cinque
settori produttivi, una volta dedotte le spese necessarie per il personale, si
riducevano sostanzialmente ad euro 546.996,84 che già da allora veniva
giudicato un importo non idoneo a garantire un supporto pubblico a tali
attività. Anche per quanto riguarda la comparazione degli impegni di spesa dei
5 settori produttivi sopra indicati con altri settori, si evinceva che vi era
una forte discrasia a favore di questi ultimi: in particolare per i Servizi
allo Sport gli importi di spesa erano di euro 951.592,13 (di cui soli euro
102.586,95 per personale), mentre per i Servizi per la Cultura le spese totali
ammontavano ad euro 2.135.000,00 (di cui soli euro 301.950,40 per personale).
Pertanto, si evinceva che sia per il settore Sportivo, che per quello alla Cultura
venivano destinate spese molto più alte rispetto al totale delle spese
destinate ai 5 settori delle Attività Produttive. Questo significa che per il
corrente anno 2015 mentre per i Settori Cultura e Sport sarebbe comprensibile
la riduzione dei fondi a disposizione non sarebbe invece tollerata né
giustificata la riduzione del Fondo per lo Sviluppo Economico proprio a causa
della succitata discrasia di fondo. In realtà si renderebbe altresì opportuna una
verifica su come quei fondi, seppur insufficienti ma comunque di entità
considerevole, siano stati poi realmente “investiti” piuttosto che invece “spesi”
in quanto anche per il caso in specie il livello di compartecipazione è stato
praticamente nullo mentre l’unica immancabile risposta che proprio quel Settore
ha sempre dato quale motivazione ai mancati investimenti in eventi ed
iniziative realmente utili è sempre stata “non abbiamo soldi”, salvo poi verificare
che per certi eventi e per taluni destinatari e beneficiari i fondi c’erano e
ci sono sempre stati.” – ha concluso il Presidente di Unimpresa Bat.
Area Soci
UNIMPRESA BAT
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