GLI EPISODI DI TRANI E DI ANDRIA NON SONO
ISOLATI.
MONTARULI: “IL PROBLEMA MOLTO SPESSO E’ FUORI
DAI BAR. GLI AVVENTORI, ANCHE GIOVANISSIMI, ARRIVANO GIA’ UBRIACHI”.
QUALE GIRO SI NASCONDE DIETRO LA VENDITA DI
ALCOLICI FUORI DAGLI ESERCIZI PUBBLICI?
“ANDRIA: LA CATEGORIA DEI PUBBLICI ESERCIZI
QUELLA PIU’ A RISCHIO E LA PIU’ ESPOSTA”: con questo titolo lo scorso anno
Unimpresa Bat (ri)lanciava l’allarme in seguito al coraggioso intervento di una
giovane cittadina a difesa di un anziano vittima di una delle numerose rapine
consumate in alcuni pubblici esercizi della città di Andria. Episodi che
manifestavano tutta la preoccupazione per un clima di tensione sociale
fortemente compromesso e minato anche da condizioni di disagio fortissimo che
faceva presagire ulteriore recrudescenza. Proprio in tale circostanza, inoltre,
veniva posto l’accento sul rischioso lavoro svolto dai pubblici esercenti
quindi dai titolari e gestori di bar ed esercizi similari sempre più nel mirino
di avventori in fortissimo stato di alterazione psico-fisica e con spiccata
indole violenta ed aggressiva. Una serie di responsabilità, spesso
impropriamente attribuite agli esercenti, tra le quali l’onere di far
rispettare taluni divieti imposti dalle vigenti norme e leggi come quello di
negare la somministrazione ai minori di anni 16 o 18, a seconda delle vigenti
ordinanze sindacali piuttosto che far rispettare il divieto di fumo o l’abuso
di assunzione di alcol o ancora l’uso dell’etilometro, controllo dell’età
anagrafica e molti altri adempimenti che rendono i medesimi responsabili non
solo dal punto di vista amministrativo ma talvolta anche penale.
I recentissimi e gravissimi episodi
consumatosi prima a Trani, in uno dei più noti ed esclusivi american bar della
zona porto, dove si sono presentati alcuni individuai i quali dopo aver
consumato pretendevano di non pagare il conto dando vita ad una discussione
animata con l’esercente tranese aggredito brutalmente e la richiesta
d'intervento delle forze dell'ordine, di un’autoambulanza del 118 per
soccorrere l'altro titolare dell'esercizio commerciale che a seguito
dell'accaduto ha avvertito un malore e ad Andria dove un individuo di
trentacinque anni è stato arrestato per essersi reso responsabile dei reati di
lesioni, minacce, oltraggio, resistenza a Pubblico Ufficiale e rifiuto
d’indicazione della propria identità personale in seguito all’intervento della
Polizia di Strato presso una caffetteria della città al cui interno due
avventori in stato di evidente ebbrezza alcolica, erano intenti ad opporsi
vigorosamente al diniego del titolare locale alla somministrazione di bevande
alcoliche in loro favore, hanno fatto si che ancora una volta gli esercenti
aderenti ad Unimpresa Bat sono intervenuti continuando ad affermare di avere
paura e di sentirsi in balia di balordi che ripetutamente assumono
atteggiamenti spesso dovuti ad evidente stato di alterazione. E’ stato lo stesso
Presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, a rimarcare la questione
sicurezza e ad aggiungere: “sempre più spesso gli avventori giungono nei locali
avendo già assunto grosse quantità di alcolici e sostanze stupefacenti e questo
mette in seria difficoltà gli esercenti che non sanno come comportarsi perché
non riescono neanche ad individuare in modo chiaro chi hanno di fronte a sé
visto che spesso trattasi anche di minorenni e soprattutto anche di giovani
donne. Una situazione grave e nello stesso tempo preoccupante dal punto di
vista sociale oltre che sanitario. Il problema quindi nasce evidentemente già
fuori dai locali ed è proprio su questo che bisogna concentrare l’attenzione;
capire la provenienza di questi grandi quantitativi di sostanze alcoliche, spesso
di bassa qualità e quindi ancor più dannose per la salute umana ed intervenire
proprio in quella prima fase di assunzione. Ciò significa maggiori controlli
sulle strade e per le strade ed una puntuale azione di intelligence per capire
questi meccanismi che vedono l’esercente pubblico come ultimo anello della
catena e quello che spesso subisce tutte le conseguenze di quanto accaduto
nelle prime ore serali quando comincia lo sballo. Nessuno quindi pensi di
affrontare in solitario la problematica complessa e soprattutto si coinvolgano
proprio gli esercenti nel processo di comprensione del fenomeno che anche dal
punto di vista istituzionale o non viene considerato in tutta la sua gravità o
viene affrontato in una fase a mio avviso tardiva e quando ha già prodotto i
suoi danni. Lo scorso anno ho accennato anche a questo argomento nel corso di
un cordiale seppur breve incontro che ho avuto presso la sede della Provincia
la mattina del giorno mercoledì 2 luglio con il Prefetto della Provincia Bat,
dott.ssa Clara Minerva, in occasione della partecipazione di entrambi
all’interessante Seminario Formativo “Corruzione e Illegalità: tra prevenzione
e repressione” e sono certo che quelle mie raccomandazioni di un maggiore
coinvolgimento di tutte le realtà associative, soprattutto di quelle che
operano concretamente e non virtualmente sul territorio, sarà accolto anche se
finora pare che l’appello non abbia sortito gli effetti sperati e le
conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.” – ha concluso il Presidente.
Da Unimpresa Bat, infine, è giunto il
messaggio di solidarietà sia per i poliziotti aggrediti che per gli esercenti
che hanno subito la violenza dei balordi.
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