Torna la Disfida e lo fa in modo nuovo, con due
settimane di attività ed eventi ad animare la città, festeggiando il trionfo
dei tredici cavalieri italiani negli avvenimenti del 1503.
Questa mattina,
nella splendida cornice dei giardini del Castello è stato presentato il progetto
che rinnova la tradizione e guarda al futuro, puntando in prospettiva a uno
scenario nazionale ed europeo con un ampio coinvolgimento degli attori
culturali ed economici del territorio.
Valorizzate
dalla esperienza delle realtà partecipanti, già impegnate nelle rievocazioni
precedenti, e rafforzate dal valore aggiunto costituito dal lavoro partecipato
e condiviso promosso nel corso dello scorso anno, le celebrazioni della Disfida 2015 riguarderanno un periodo di due
settimane tra il 7 e il 20 settembre, con un momento di grande coinvolgimento
cittadino per il corteo trionfale in programma sabato 19.
Le manifestazioni sono promosse dal Comune di Barletta sotto
l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del
Ministero dei Beni e delle Attività del Turismo, dell’Assessorato all'Industria
Turistica e Culturale della Regione Puglia, della Provincia di Barletta Andria
Trani e di PugliaEvents, con il sostegno di Banca Carige e di sponsor privati.
“Sin
dall’inizio del mandato amministrativo – ha esordito il sindaco Pasquale
Cascella - abbiamo puntato sul recupero di questo momento identitario per la
storia e il patrimonio culturale, artistico e monumentale della città di
Barletta.
Puntiamo a riprendere lo spirito della Disfida così
come è stata concepita, cioè come momento di aggregazione, per affermare una
nuova concezione dello spirito di comunità che recuperi i riferimenti storici,
in particolare quelli del risorgimento che, grazie all’opera romanzata di
Massimo D’Azeglio, continuano a suscitare sentimenti d’identità nazionale.
Per quanto limitate, non è stato facile trovare le
risorse per queste celebrazioni. Non sono certo paragonabili – ha continuato il
sindaco – a quelle del passato, anche perché non c’è la lotteria nazionale, né altre disponibilità economiche su cui contare. Tanto
è vero che quando quelle risorse sono venute meno è caduto anche l’appuntamento
con la Disfida. Noi abbiamo cercato di recuperarlo nella sua essenzialità e
sono sicuro che gli organizzatori riusciranno a mettere in campo una
manifestazione con una dignità, pregnanza e valore, restituendo la Disfida ai
cittadini grazie alla loro stessa partecipazione. Abbiamo ripreso un difficile
cammino mettendo insieme le associazioni e le imprese disponibili ma sappiamo
che questo livello di coinvolgimento e di coordinamento non basta. Dobbiamo
sfatare il mito che celebrare la Disfida sia un onere solo del pubblico: deve essere una città intera a viverla come elemento di
coesione. I primi risultati cominciano a vedersi, come per i cinque festival,
in passato uno slegato all’altro, che oggi
si trovano nel vivo della Disfida al culmine di una estate barlettana
che ha già registrato un alto gradimento di pubblico e critica. Anche per la
Disfida – ha concluso il primo cittadino - l’obiettivo è di strutturarla sempre di più come occasione per
alimentare lo spirito di una comunità viva e unita .
Il nostro sforzo – ha dichiarato l’assessore alla
politiche culturali Giusy Caroppo - è
stato quello di strutturare la manifestazione come un progetto
interdisciplinare e intersettoriale.
Due settimane di iniziative rappresentano un grande
sforzo organizzativo per i coordinatori e per gli uffici comunali. Mi preme
sottolineare la grande novità dei campus, caratterizzanti questa edizione, con
un coinvolgimento che viene dal basso, dai normali cittadini soprattutto quelli
giovani. La mia speranza è quella di poter candidare un giorno l’evento per
intercettare fondi europei in quanto ritengo prioritario che la Disfida
debba saper allacciare un dialogo con
tutti i paesi europei entrando in un circuito internazionale.
Negli interventi dei coordinatori del progetto Disfida,
Gianpiero Borgia, Margherita Cristiani, Francesco Gorgoglione e Victor Rivera
Magos, è emersa la constatazione che la Disfida debba ambire ad un’attenzione
che si protrai tutto l’anno diventando elemento identificativo della città e
coinvolgendo fasce sempre maggiori di barlettani e di imprenditori con i quali condividere
il nuovo cammino intrapreso negli ultimi due anni e dargli continuità.
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