NON È
UNA NOVITÀ NÈ UNA SORPRESA. ERA GIÀ SCRITTO.
Nella Deliberazione delle Giunta della Camera
di Commercio di Bari n. 32 del 23 marzo 2015 è scritto in modo chiarissimo che
l’Evento “I Dialoghi di Trani 2015” si sarebbero svolti nel centro storico di
Trani, senza alcuna indicazione della location e senza mai citare il Castello
Svevo, tanto caro a Federico II di Svevia al punto che qualcuno racconta lo
preferisse allo stesso Castel del Monte, quindi in perfetta sintonia con le
finalità del Festival, come lo hanno chiamato gli organizzatori, quindi la
valorizzazione dell’arte, delle risorse e delle potenzialità del territorio
pugliese, reading letterari, spettacoli musicali e teatrali, performance di
letture e musica itineranti nel centro storico della città, itinerari del gusto
con degustazioni di prodotti tipici locali a cura di aziende e realtà
produttive di eccellenza del territorio, interventi di esplorazione
enogastronomica integrata nel più vasto tessuto agro-alimentare e coadiuvata da
evocazioni letterarie musicali, narrazioni, canti e danze popolari.
Queste le finalità racchiuse nella richiesta
del contributo di ventimila euro, a fronte di una spesa complessiva
preventivata di ben 123mila euro, con la previsione di entrate pari a 94mila
euro (che crediamo non ricomprendesse alcun costo del biglietto) per altri
contributi pubblici e privati.
In seguito a quella richiesta la Camera di
Bari-Bat decise di erogare una somma ritenuta congrua, destinata alla
compartecipazione nella realizzazione dei “Dialoghi di Trani”, previa
presentazione di documentazione contabile.
La compartecipazione e l’erogazione del
congruo contributo in denaro agli organizzatori dell’evento era giustificata
dal fatto che il cosiddetto Festival, sulla base dei positivi riscontri di
successo delle precedenti edizioni, coinvolgerà un notevole afflusso di
pubblico, richiamando l’attenzione non solo della popolazione locale ma anche
di appassionati provenienti da altre regioni, con positivi risvolti
sull’attività turistica e commerciale e con un ritorno considerevole per la
categoria dei pubblici esercizi e del terziario in genere ma anche perché si è
ritenuto che il Festival “I Dialoghi di Trani” viene ritenuto un evento in
grado di attrarre e promuovere fortemente il turismo ed essere una
manifestazione di carattere culturale che siano strumenti in grado di garantire
la crescita della realtà locale e la promozione dell’economia provinciale.
Alla luce delle suddette considerazioni,
quindi, riteniamo corretto che la manifestazione venga svolta, gratuitamente,
per le vie e le piazze del centro storico cittadino, anche se dobbiamo ancora
ben comprendere dove.
Se la cultura non si può ingabbiare ed è
inclusiva e non esclusiva è anche vero che si deve garantire a tutti di poterne
usufruire quindi le locations pubbliche che saranno individuate nel centro
storico cittadino siano in grado realmente di accogliere tutti perché con la
gratuità dell’evento le attese di presenze si moltiplicano esponenzialmente e
allora si escludano a priori locations che siano piazze, vie del centro storico
o palazzi non in grado di accogliere numeri importanti di spettatori e di
ascoltatori altrimenti si cadrebbe nel male opposto cioè quello di escludere il
castello perché il biglietto sarebbe oneroso e poi non essere in grado di
ospitare tutti coloro che vorranno assistere all’evento, soprattutto i giovani,
perché le locations non sono adeguate e, in questo caso, il risultato sarebbe
drammatico.
Area Cultura
UNIMPRESA BAT
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