Il Consiglio comunale continua ad occuparsi
quasi esclusivamente di questioni finanziarie, nel tentativo affannoso di
rimediare ad una situazione dei conti a dir poco ingessata. Anche l’ultimo Consiglio
del 27 novembre scorso si è dovuto occupare di variazioni di bilancio, di
assestamento e riconoscimento debiti fuori bilancio e di una programmazione
2016 per il diritto allo studio.
La posizione delle forze di centrosinistra
(PD, Progetto Andria, SFpA e Lista Emiliano) è stata decisamente critica.
Cominciamo con le variazioni di bilancio e
con una questione di metodo. Il Consiglio è stato chiamato a ratificare una
delibera della Giunta adottata il 6 novembre d’urgenza con i poteri del
Consiglio. Segnalo che il 16 novembre si è tenuta un’altra seduta di Consiglio
comunale e, francamente, non si vede come avrebbe potuto l’urgenza (una
anticipazione di appena dieci giorni) giustificare una tale evidente
espropriazione dei poteri consiliari. Ma evidentemente l’Amministrazione di
centrodestra è abituata a far trovare i rappresentanti dei cittadini di fronte
al fatto compiuto.
Ma veniamo al merito della manovra. Si tratta
di variazioni e assestamento i cui presupposti in buona parte erano già
presenti al momento dell’approvazione del bilancio preventivo 2015 (intervenuta
a fine agosto), tant’è che i relativi elementi emersero già in quel dibattito
consiliare. Facciamo solo due esempi. I revisori uscenti avevano già segnalato
che il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità doveva considerarsi sottostimato di
almeno 1,5 mln di €uro. Puntualmente l’assestamento accoglie un aggravio di
pari importo. Era altresì noto che la spesa per lo smaltimento dei rifiuti era
lievitata, a seguito della chiusura delle discariche vicine. E quando le
minoranze chiesero perché mai di questo aggravio di costi non si tenesse conto,
la risposta fu evasiva tendente ad auspicare improbabili interventi regionali.
Sta di fatto che quell’aggravio si è ora tradotto in una previsione di spesa
ulteriore per 1 mln di €uro.
Anche i debiti fuori bilancio per circa 2,2
mln di €uro risalgono a sentenze esecutive del 2013 e del 2014, dunque ben
presenti al momento in cui si andava a redigere il preventivo 2015. Ma se ne
prende atto ora con l’assestamento, con aggravio di interessi per il tardato
pagamento.
Per sopperire a questi incrementi di spese,
il centrodestra ha dovuto rastrellare risorse abbattendo voci di spesa che la
stessa maggioranza aveva propagandato a gran voce, come per esempio il “Fondo
per la promozione degli investimenti d’impresa” di 120.000 € che dovevano
essere destinati a sovvenire il nostro sistema imprenditoriale già allora in
maniera improvvisata (senza alcun regolamento esecutivo, mai successivamente
approntato).
Ma la questione più grave deriva dal
trattamento riservato ai trasferimenti erariali e all’applicazione delle
sanzioni pecuniarie per l’ormai noto sforamento del patto di stabilità della pregressa amministrazione di
centrodestra, responsabile in gran parte dell’aumento delle tasse che si sono
scaricate sui cittadini per l’esercizio 2015.
Intanto segnaliamo la mancanza assoluta di
trasparenza nell’operazione: se la questione non fosse stata sollevata dal PD e
dal centrosinistra in Commissione consiliare, tutto sarebbe passato in
silenzio, perché il problema si nasconde fra le pieghe delle variazioni di
bilancio approvate “d’urgenza” dalla Giunta il 6 novembre scorso senza una riga
di spiegazione sul punto, a differenza di quanto fatto per le altre variazioni.
Insomma, su sollecitazione della minoranza si
è appreso che il Ministero ha trasferito al Comune per il 2015 l’intero Fondo
di Solidarietà Comunale per oltre 7,100 mln senza decurtarlo dell’importo di
circa 2,2 mln per la sanzione autoapplicata dall’Amministrazione a carico del
bilancio 2015. Per far fronte a queste presunte minori entrate nel bilancio
2015 il centrodestra ha aumentato le tasse IMU e TASI (si ricordi che
l’aggravio complessivo della tassazione è stato del 40%) facendo pagare ai
cittadini quella sanzione piuttosto che agli amministratori responsabili dello
sforamento. E ora si apprende che quelle presunte minori entrate non esistono,
perché al massimo le sanzioni sarebbero rinviate al 2016. Abbiamo dovuto
sopportare un aumento di tassazione, laddove ne mancava la necessità. E
soprattutto un aumento che dovrebbe sparire dal prossimo anno grazie al fatto
che il governo nazionale di Renzi ha deciso di abolire TASI e IMU agricola.
Una gestione dei conti davvero approssimata,
nella più riprovevole continuità di questa Amministrazione di centrodestra.
Il Coordinatore del centrosinistra
(Sabino Fortunato)
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