Nei giorni scorsi nelle campagne del basso Tavoliere si è verificato un insolito fenomeno delinquenziale: le rapine in campagna in danno di agricoltori con il metodo della falsa richiesta di acqua da bere.
In agro di Trinitapoli, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cerignola hanno individuato e bloccato, dopo un breve inseguimento a piedi, un rumeno, M.M.T., 31 anni, incensurato. Costui, poco prima del controllo, era stato notato mentre chiedeva l’elemosina nei pressi di un supermercato. Alla luce della reazione avuta e del tentativo di far perdere le proprie tracce, veniva condotto in caserma per ulteriori accertamenti.
A seguito di un’approfondita attività d’indagine, insieme ad altri due connazionali, i tre venivano dichiarati in stato di fermo di indiziato di delitto poiché gravemente sospettati di aver fatto parte della banda che, diverse ore prima, nelle campagne di Cerignola, aveva rapinato un agricoltore, dopo averlo imbavagliato ed immobilizzato.
In tale circostanza la vittima, mentre era intenta ad effettuare dei lavori in campagna, era stata avvicinata dai malfattori i quali avevano vinto l’iniziale diffidenza dell’agricoltore con una ingenua richiesta di acqua potabile. Appena l’agricoltore si era distratto per procurare ed offrire loro quanto chiesto, gli stessi lo avevano aggredito, lo avevano costretto ad entrare nella sua abitazione, poco distante da luogo della rapina, lo avevano imbavagliato e legato sul letto ed avevano asportato diversi oggetti di valore, tra i quali un televisore, degli attrezzi da lavoro ed un telefono cellulare, nonché l’autovettura, dandosi poi alla fuga. La violenza e la tenacia criminale dei rapinatori era stata tale che persino il minorenne aveva avuto parte attiva nel grave fatto delittuoso; egli, infatti, si era occupato di tenere sotto controllo la vittima dell’azione delittuosa imbavagliata e legata sul letto, mentre i correi si erano occupati di trafugare tutto ciò che potevano.
Considerati gli inconfutabili elementi di colpevolezza raccolti a carico dei presunti colpevoli, stante la gravità dei fatti delittuosi commessi nonché il concreto pericolo di fuga, la competente Autorità Giudiziarie disponeva che i fermati fossero condotti rispettivamente presso il carcere di Foggia e nell’istituto penale per minorenni di Bari.
Sono in corso indagini volte all’individuazione degli ulteriori complici dei tre fermati.
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