Banco di
prova della Carta, il primo alla presenza di Susanna Camusso. Plebiscitario il
voto in un’azienda calzaturiera in un’assemblea commossa e partecipata.
A Barletta
consultazione tra i lavoratori dell'azienda Vingi Shoes: ottimo risultato per
il banco di prova della Carta dei diritti universali del lavoro, il primo nel
Paese avvenuto alla presenza di Susanna
Camusso, La proposta della Cgil conquista all’unanimità il consenso in una
realtà che conta 150 lavoratori (un centinaio sono donne) di cui circa la metà
iscritti al sindacato. Tra loro anche la segretaria della Cgil Bat Angela Seccia che ha tenuto nell’assemblea
la relazione introduttiva insieme al segretario della Filctem Bat/Foggia, Pietro Fiorella, ed al segretario
generale della Cgil, Susanna Camusso.
Presente il proprietario della fabbrica Nicola
Grimaldi seduto al tavolo al fianco dei rappresentanti sindacali. La
leader della Cgil Camusso nel commentare il risultato ha parlato di
un’assemblea “bella, commossa e partecipata data dal ritrovarsi di lavoratrici
che sono in cassa integrazione ma che hanno voluto comunque partecipare a
questa discussione. Un legame tra la loro difficoltà, la loro condizione e
l’idea di ridisegnare la qualità e la dignità del lavoro partendo da loro e
pensando al cambiamento, al futuro ed alla loro voglia di poter continuare a
lavorare rifiutando un messaggio che troppo spesso passa che è ‘il lavoro
purché sia’, anche senza diritti”.
“Un’assemblea piena di
emozioni”, l’ha definita il numero uno della Cgil Bat, Luigi Antonucci, “a cominciare dalle commozione della segretaria confederale
Angela Seccia nella sua introduzione, alle lavoratrici che ascoltavano la loro
collega parlare di loro, del loro lavoro, di quelli che sono i sacrifici che
fanno tutti i giorni e commuovevano insieme a lei. È stata la prima assemblea conclusa
dal segretario generale Camusso, abbiamo avuto il banco di prova di quella che
potrà essere la partecipazione al voto sulla Carta. Il voto unanime su questa
idea della Cgil di rimettere al centro della discussione i diritti ed il lavoro
ci fa capire che questi due termini (diritti e lavoro) restano le parole più
importanti per tanti, quelle stesse che in qualche maniera qualcuno stava
tentando di cancellare”.
Prima di incontrare direttamente i lavoratori,
Susanna Camusso ha partecipato ieri (giovedì 28 gennaio) ad Andria ad un attivo
che si è svolto presso la sede della storica camera del lavoro. Il numero uno
della Cgil all’inizio del suo intervento non ha nascosto l’emozione avvertita
nel trovarsi in un luogo frequentato più volte nella metà del Novecento da
Giuseppe Di Vittorio, padre del sindacato di corso Italia, ai tempi delle
rivolte dei braccianti e delle lotte per il riconoscimento dei diritti dei
lavoratori. Nel parlare della Carta la Camusso ha chiarito che il senso di
questa proposta sta nel “costruire una relazione sui lavoratori e le
lavoratrici che in quanto lavoratori e lavoratrici devono avere dei diritti che
non dipendano dalla tipologia contrattuale, dalla dimensione d’impresa o dalle
tante divaricazioni e contrapposizioni che si sono determinate nel mondo del
lavoro”. Alla domanda se la Carta possa essere considerata una sorta di anti
jobs act la Camusso ha risposto che “è limitativo considerarla come tale perché
noi siamo di fronte ad un processo di de-regolarizzazione del mondo del lavoro
e di divisione del mondo del lavoro che dura da molti anni ed il jobs act è l’ultima,
in ordine di tempo, di leggi che si sono limitate a sancire l’idea che i
diritti siano diritti diseguali e che il problema è sempre il costo del lavoro
e non invece la qualità del lavoro, la formazione, la ricerca e gli investimenti”.
L’attivo, introdotto dal segretario d’organizzazione Massimo Marcone, si è aperto con il saluto del coordinatore della
CdL comunale Antonio Di Bari, la
presentazione del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, ed è stato caratterizzato dagli interventi di
alcuni lavoratori e lavoratrici delle diverse categorie avvenuti alla presenza
del segretario generale della Cgil Puglia, Gianni
Forte.
Il Segretario Cgil
Bat Resp. Organizzazione
Massimo Marcone
Massimo Marcone
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