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venerdì 26 febbraio 2016

ANDRIA : BIBLIOTECA COMUNALE SI' - BIBLIOTECA COMUNCALE NO

Come già docente di lettere, superconvinto di quanto la cultura letteraria e umanistica incida sulla formazione e crescita di ogni singolo individuo, crescita culturale civile, sociale, morale e intellettuale, troppo mi duole lo stato in cui versa la Biblioteca Comunale “G. Ceci”, qui in Andria.
Una Biblioteca Comunale sottostimata, sottosviluppata, oserei dire bloccata. Altro che terzo millennio!
È vero: tutti gli ottomila comuni italiani sono in deficit. Lo è lo Stato. Lo sono le Regioni, le Provincie e tante altre istituzioni pubbliche e private. È vero: il Comune di Andria sta peggio di tanti altri Comuni del Bel paese, limitrofi e lontani. Ma il funzionamento attuale della Biblioteca Comunale è troppo insoddisfacente! Non per colpa degli impiegati che ci lavorano. Anzi, a partire dal suo dirigente, dott. Giovanni Aloisio, fino all'ultimo dei suoi impiegati, sono impegnati quotidianamente a soddisfare le mille richieste di chi la frequenta. Il personale, però, è ridotto all'osso. Poche unità lavorative che appena riescono a coprire il monte ore settimanale. A causa del famigerato patto di stabilità, sono vietate nuove assunzioni.
Ma lo dico ai politici e ai dirigenti comunali: a questo mondo, per fortuna, esistono varie alternative. Per esempio, si può ricorrere allo strumento del Servizio civile nazionale, finanziato direttamente dallo Stato, per assumere giovani laureati e/o diplomati a tempo determinato. Molte amministrazioni ed enti pubblici funzionano regolarmente proprio grazie a questo strumento legislativo. Perchè mai non lo fa il Comune di Andria per la Biblioteca Comunale “G. Ceci”?
Se questa soluzione non va, c'è un'altra alternativa da cogliere. Creare e favorire la nascita di una cooperativa di giovani disoccupati, laureati e/o diplomati, in gradi di gestire autonomamente e adeguatamente la nostra Biblioteca (a Trani c'è).
sono convintissimo che l'uno o l'altro strumento giuridico e, perchè no, anche tutti e due garantirebbero l'apertura della “Ceci” anche nella fascia pomeridiana, la fascia più soggetta alla carenza di personale.
Di certo la mattina la Biblioteca Comunale è semideserta. Gli utenti più direttamente interessati sono impegnati altrove: all'Università oppure a scuola. Un numero elevato di adolescenti e preadolescenti impossibilitati a frequentare la Biblioteca. A maggior ragione nelle ore pomeridiane e serali quando la Biblioteca è chiusa, tranne il martedì e il giovedì. Ciò vale anche per tutti gli altri, impegnati in attività lavorative e professionali.
La Biblioteca Comunale non è un ufficio comunale qualsiasi. Se fosse aperta tutto il giorno la frequenza si triplicherebbe. Si utilizzerebbero tutti gli spazi a disposizione: dalle sale di lettura e di consultazione, alle aule informatiche, all'auditorio. Dibattiti, incontri, convegni, cineforum diverrebbero di casa. Diverrebbe davvero un autentico contenitore culturale! Cioè un efficace strumento educativo e formativo.
Una pizzeria, un pub, una discoteca che apre di sera si riempie di gente. Se aprissero solo di mattina, sarebbero destinate sicuramente al fallimento e alla chiusura. La stessa cosa vale per una istituzione culturale come una Biblioteca Comunale.
Milano docet. Ricordo benissimo che a Milano le stesse biblioteche pubbliche di quartiere aprivano alle 9,00 di mattina e chiudevano alle 23,00 di sera. Per ben 14 ore giornaliere! Il sabato solo fino alle 13,00. l'orario era continuato, anche d'inverno! Durante il giorno il personale ruotava garantendo il funzionamento. Un altro pianeta? Un altro mondo? Si direbbe di sì. Ma se la capitale economica lombarda è un punto saldo di riferimento per la moda, l'economia, l'editoria, la stampa, la televisione, il web, lo sport, perchè non dovrebbe essere presa a modello anche per una Biblioteca pubblica, come la nostra?
Sono convinto che non è solo questione di bilanci e di quattrini che mancano. In primis è questione di acquisire una visione più aperta, più avveduta e più lungimirante di sé e degli altri. Se si crede, i progetti si realizzano. Altrimenti no. La nostra Biblioteca Comunale continuerà ad essere vista solo come un fardello. Pesante, ingombrante, inutile! Uno spazio riservato solo a pochi eletti! Ed è la cosa peggiore.

Riccardo Suriano

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