DOPO LA
FINE DEL BIKE SHARING E LA SOPPRESSIONE DEL BUS NAVETTA PARK & RIDE, SI
VANIFICANO TUTTI GLI SFORZI DELLE ASSOCIAZIONI DELUSE PER L’ASSENZA DI
INCENTIVO ALLA MOBILITA’ ALTERNATIVA IN CITTA’.
NOI NON
CI STIAMO!
SCELTE
INDIFENDIBILI.
“La misera fine del bike sharing, la
soppressione del servizio bus navetta Park & Ride ed ora l’aumento
sproporzionato, inaccettabile ed inatteso dei biglietti del trasporto pubblico,
senza neanche il rispetto della progressività così come invece deve essere,
sanciscono la vanificazione definitiva dei tantissimi sforzi che privati ed
associazioni andriesi da anni cercano e tentano di porre in essere senza aver
mai trovato nell’Ente Pubblico l’alleanza necessaria e il sostegno dovuto per
alimentare la cultura della mobilità alternativa e della salvaguardia ambientale”.
Parole dure, durissime, quelle espresse dallo
storico Comitato di Quartiere Europa di Andria, appena democraticamente
rieletto dalle altre Associazioni cittadine quale Membro effettivo della 4^
Consulta della Tutela Ambientale della città di Andria quindi soggetto
istituzionale in possesso di prerogative riconosciute.
Parole dure che si inseriscono in un
dibattito che parte proprio dalle periferie cittadine che si sentono le più
penalizzate dagli aumenti partiti lo scorso 15 febbraio in sordina se non fosse
per qualche nota stampa divulgata da attive e presenti testate giornalistiche
locali che sempre ottimamente svolgono il loro compito sociale e di pubblica
informazione.
Il Comitato di Quartiere Europa, come quello
del Quartiere San. Valentino di Andria, tocca un tasto dolente cioè quello che
incide direttamente e fortemente sulle tasche dei cittadini, specie dei più
svantaggiati e degli anziani che poi sono coloro che più utilizzano i mezzi
pubblici per recarsi nella vicina “Andria Città”.
Una batosta che non mancherà di suscitare
ulteriori reazioni e che dal Comitato Europa fanno sapere essere indifendibile.
Cosa dobbiamo attenderci ora? In che
percentuale gli andriesi utilizzeranno i mezzi pubblici dopo gli aumenti? In
che misura aumenterà l’inquinamento ambientale con le note conseguenze sulla
salute umana e sulle malattie in città, in fortissimo aumento nonostante non si
abbia inquinamento industriale? Quanto sarà disincentivata la mobilità verso il
centro del commercio, verso il mercato e verso i centri di servizio a causa
degli aumentati costi? A discapito di chi? Chi ne risponderà di tutto questo?
Qualcuno vuole ancora difendere certe scelte?
Se lo facesse lui soltanto saprebbe il perché.
Ufficio di Coordinamento Comitato
Quartiere Europa
Componente 4^ Consulta Ambientale
della città di Andria
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