“Appoggiamo totalmente l’opera svolta dalla magistratura in questa difficile giornata per l’olivicoltura pugliese, nel corso della quale ancora una volta sono emerse le distorsioni del nostro sistema. Ma proprio a difesa delle imprese sane del nostro territorio, che restano la maggioranza, ci auguriamo che questa volta le indagini portino a risultati definitivi e di rilievo”. E’ la dichiarazione di Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia.
Nel corso della giornata, sono state eseguite in Puglia due distinte operazioni che hanno riguardato il mondo olivicolo-oleario regionale. La prima è stata portata a termine dagli uomini dell’Ispettorato repressione frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche agricole, coordinata dalla Procura di Trani, e ha scoperchiato un vasto sistema di frode radicato fra Puglia e Calabria e ha consentito di bloccare la commercializzazione di oltre 2mila tonnellate di olio extravergine di oliva falsamente fatturato come italiano, per un valore di oltre 13 milioni di euro. La seconda è stata effettuata dagli agenti della Forestale diretti dal gen. Giuseppe Silletti e ha portato al sequestro di 10mila chilogrammi di olive da tavola trattate con colorante dannoso per la salute. In totale sono 18 le persone indagate a vario titolo nelle due inchieste.
“Ci troviamo ancora una volta a dover fare i conti con tonnellate e tonnellate di olio contraffatto, a milioni di euro andati in fumo, a decine di persone denunciate e indagate - dice il presidente di Confagricoltura Donato Rossi - Abbiamo bisogno di sapere che queste ultime due inchieste non saranno le ennesime cadute nell’oblio, che dopo il clamore mediatico nessuno più menziona. E’ necessario arrivare a un punto di svolta. Per questo chiediamo alla magistratura e agli organismi di controllo un’azione più coordinata, forte e decisa perché si giunga a risultati davvero rilevanti”.
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