
L’incontro è riservato ai ragazzi della scuola ma ve lo segnalo perché potrebbe essere interessante recensirlo.
Lo spettacolo è tratto da un libro, ‘Sergente Romano’, di Marco Cardetta, edito da Liberaria, appena pubblicato ed ha vinto come esordiente il premio Vittorio Bodini-La luna dei Borboni2014.
La storia parte dai documenti storici sul brigantaggio a Gioia del Colle (Ba) per realizzare un romanzo che aiuta a riflettere anche sulla condizione attuale degli immigrati e sulla annosa Questione Meridionale, mai superata del tutto.
Marco Cardetta, accompagnato nelle musiche dal vivo di Roberto Salahaddin Re David, fa rivivere le voci degli sbandati dell’unificazione dell’Italia, i disertori, i braccianti – sbandati nel caos di una nascente nazione.
Voci diverse, di poveracci, manovali, piccoli artigiani, che quasi senza accorgersene finivano fuori legge a imbracciare un fucile tra le quercete della Puglia, sulle steppe delle Murge, nel Salento, in Lucania e nel resto del Sud.
E’ una “Spoon river” di voci del Sud disperse nel tempo. Voci di scontenti che nei loro diversi desideri, necessità e aneliti, sembrano ritornare tutti, ognuno a suo modo, al desiderio primario della libertà, quella libertà che è privazione dalle privazioni, libertà del riscatto, libertà dalla prigione della povertà.
Nato come un reading, si è evoluto nell’affiatamento tra musicista e autore, in un lavoro sperimentale a confine tra teatro, narrazione e poesia. Con incursioni di elettronica. Comico e drammatico, lirico come uno spaghetti western.
Storie comiche, liriche e grottesche, di burocrazia parossistica, di servilismo, di sfruttamento minorile e di fame di lavoro: storie di ieri e di oggi.
Le voci e le storie sono quelle del Sergente Romano di Gioia del Colle (Ba), di Carmine Crocco di
Rionero in Vulture, di Rocco Chirichigno di Montescaglioso e di altri briganti e sbandati del banditismo post-unitario. Come per il romanzo storico “Sergente Romano” di Marco Cardetta, le storie sono un pretesto anche per riappropriarsi del proprio passato, dei luoghi e dell’antropologia del Sud.
Al contempo uno spettacolo che attraverso le storie degli sbandati di ieri, dei dimenticati, vuole portare lo sguardo sugli sbandati di oggi, sui diseredati e gli invisibili, che vivono simili sorti.
Certa che l’informazione sia di vostro gradimento, vi do appuntamento a Venerdì, poi Domenica per gli altri incontri.
Grazie!
Mariablu
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