Ho
partecipato personalmente ad un incontro pubblico nella sala giunta
del comune di Andria lo scorso 18 maggio, in occasione della
presentazione del bilancio comunale. Un dibattito costruttivo, pacato
e partecipato, diretto dal Sindaco coadiuvato dall’Assessore alle
Finanze, prof. Rinaldi il quale teneva tra le mani un corposo faldone
di documenti relativi ai conti del bilancio medesimo.
Sicuramente
in quei documenti tutto risulterebbe a posto ma non sempre due più
due fa quattro, specie per chi vuol tenere i conti in ordine.
Dal
dibattito sono emersi spunti che lo scrivente garbatamente ha ripreso
nel suo intervento dopo aver chiesto la parola al Sindaco. Il
sottoscritto metteva in evidenza la situazione economica e
finanziaria del comune che è oggettivamente molto
critica e preoccupante per le tantissime famiglie che vivono il
dramma della disoccupazione con bilanci familiari assorbiti per la
maggior parte dal pagamento delle tasse, imposte e tributi.
il
Sindaco illustrava e tutti gli altri rappresentanti delle quattro
Consulte comunali, tutti presenti e molto partecipi, oltre che molti
politici uditori presenti in sala che ascoltavano la relazione sul
bilancio io facevo notare, nel dibattito che ne conseguì, le
difficoltà delle famiglie di far fronte alle esigenze familiari
trascurando non per difetto e non per vizio di onorare i pagamenti di
carattere fiscale ormai giunti a un punto di non ritorno. Tanto
elevata è la pressione fiscale che tantissimi figli del buon Cristo
preferiscono farla finita con la propria esistente e nonostante ciò
la burocrazia fiscale non ha pietà neanche per i defunti,
comportandosi come dei giustizieri e carnefici di un cannibalismo
fiscale senza precedenti.
Se
questo è un argomento di carattere personale lascio il giudizio a
chi legge.
Alcune
osservazioni e cenni di storia vanno segnalate.
Il
sottoscritto da oltre trent’anni si sta spendendo e consumandosi a
causa di tantissimi problemi che si erano sviluppati in un sistema
consolidato dove tutto era lecito proprio perché quello che dovevamo
fari politici ed amministratori l’ho fatto io senza ottenere nulla
in cambio, al contrario di chi in tal sistema ci ha sguazzato come un
suino nel proprio letame.
Nel
contribuire allo sviluppo della nostra città non è seguito il
progresso anche perchè ogni qualvolta che decido di prendere
iniziative come previsto dagli art. 17 e 21 della Carta
Costituzionale subito mi si viene vietato dalle forze dell’ordine.
Perchè?
Aver
segnalato e smosso la coscienza dell’allora Sindaco del 1992 che
nella nostra città ci si stava trascurando e non si prestava
attenzione agli strumenti legislativi di urbanistica come la legge
47/85, la 167, la 56/80 e la 40/86.
Dal
lontano 1995 sono a contestare civilmente la legge della raccolta e
smaltimento rifiuti abnorme e fraudolenta per estorcere soldi
legalmente ai cittadini. Come accennato durante l’incontro al
comune di Andria, nel 2002 raccolsi cinquemila firme per l’abolizione
della tassa sulla prima casa, quest’anno abrogata definitivamente.
Di certo non ho beneficiato soltanto io personalmente,.
Il
mio sforzo sociale è stato molto impegnativo trascurando la
famiglia, il lavoro e anche la salute.
La
storia della città di Andria che io amo tantissimo è cambiata negli
ultimi anni. Non si vedono più manifestazioni di piazza organizzate
da politici e sindacati. Perché? Quando il sottoscritto è riuscito
ad organizzare qualche manifestazione la città ha risposto in modo
massiccio e forse tutto ciò non garba a qualcuno. Non vogliono
sentirsi scavalcati da un piccolo fiore, quel fiore unico che non fa
primavera, a detta di qualcuno.
Mi
ritengo un fiore sbocciato sulla cima di una duna in pieno deserto
dove non c’è acqua però il fiore c’è ed è anche molto
profumato e tutti dovrebbero prenderne esempio e rifletterci sopra
del perché quel fiore solitario è sbocciato in un deserto e profuma
tanto e continua a vetteggiare vivamente senz’acqua. Accanto vi è
una pietra che di giorno si arroventa al sole mentre di notte trasuda
acqua e tiene in vita quel fiore annaffiandolo. Per taluni quel
fenomeno naturale gli è inconcepibile capirlo. Non tutti si
comportano come Euripide che offrì la propria vita in cambio di
quella del marito Admeto.
Tutti
si infiammano alle dolcezze della propria gloria facendone lettura
dei propri versi e diventa mania nello scrivere con un cuore vecchio
e malandato. Non è di rado che chi si dimostra povero non tiene
soldi per far regali alla propria moglie ma li trova per l’amante e
per il leone addomesticato che tiene in casa.
Io
non vado raccogliendo messe e non aro la terra non sapendo che frutto
mi darà.
Non
bisogna comportarsi come Quintiliano che scriveva e veniva pagato con
laute somme di denaro per le sue lezioni pubbliche.
Io
non aspetto dal destino un regno o un trionfo tuttavia non mi aspetto
tanta fortuna. E’ più facile trovare un corvo bianco.
Bisogna
per primo mostrare le ricchezze del proprio animo, bisogna essere
tenaci, osservare la giustizia nei fatti non nelle parole così ogni
cittadino da dove esso provenga, anche se raro la Patria l’applaude.
Non
bisogna applaudire chi del suo nome ne fa una celebrità.
Si
fanno pensieri per il domani ma si trascurano i danni che tutti hanno
fatto ieri.
Il
Presidente
Libera Associazione Civica Andriese
Santovito Vincenzo
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