Con
la movimentazione del personale della Polizia di Stato, pubblicata lo
scorso 31 maggio, abbiamo avuto l’ennesima conferma di come la
Puglia venga praticamente trascurata rispetto ad altre realtà,
abbiamo avuto la dimostrazione di come le nostre richieste siano
rimaste inascoltate.
Una
situazione d’emergenza che viene continuamente ignorata, emergenza
che coinvolge non solo la città di Bari ma tutto il territorio
Pugliese (vedasi per esempio la situazione drammatica di Canosa di
Puglia).
Ricordate
quando il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, annunciò l’invio
di cento poliziotti destinati al controllo del territorio, per
“fronteggiare la recrudescenza di criminalità” nel territorio
Barese? Era stata questa la promessa che, proprio il Ministro
dell’Interno, aveva fatto al sindaco della città di Bari, Antonio
Decaro, a seguito delle preoccupazioni manifestate dal Primo
Cittadino barese visti i numerosi episodi criminali che avevano
coinvolto la città di Bari.
Ad
ulteriore “conferma” arrivò anche un sms del Presidente del
Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, inviato al Sindaco di Bari, nel
quale confermava l’arrivo di rinforzi per le Forze dell’Ordine;
sms che il primo cittadino barese mostrò “in diretta”, durante
lo svolgimento di un Consiglio Comunale.
Dall’annuncio
del Ministro dell’Interno ad oggi, tuttavia, nulla è cambiato.
La
conferma l’abbiamo avuta con l’ultima movimentazione del
personale della Polizia di Stato, ufficializzata lo scorso 31 maggio,
che ha dimostrato come il problema sicurezza che insiste nel
territorio barese venga incomprensibilmente sottovalutato.
Sono
15, infatti, le unità che non prestano più servizio nel territorio
barese, poiché trasferite presso altre sedi, a fronte di un’entrata
di 42 unità. Un totale, quindi, di 27 unità in più che
sembrerebbero andare a potenziare la Questura barese.
In
realtà, credo non si possa assolutamente parlare di incremento, in
quanto queste 27 unità non bastano neanche a colmare il vuoto
lasciato dal personale andato in pensione.
Una
situazione che diventa ancor più grave se si va ad analizzare il
personale a disposizione nelle province di Lecce, Foggia, Taranto,
Brindisi e Barletta-Andria-Trani.
Ancora
una volta, quindi, la movimentazione di risorse umane ha riguardato
prevalentemente le regioni del Nord Italia ignorando le necessità
del Sud Italia. Ancora una volta le piccole realtà sono state
ignorate. Come sempre, invece, le città del nord Italia hanno avuto
un incremento nettamente superiore, non solo con i trasferimenti del
personale della Polizia di Stato, ma anche con le prime assegnazioni.
Il
territorio Pugliese continua ad essere sotto i livelli previsti per
quanto riguarda l’organico a disposizione dei vari Uffici. Una
carenza che continua a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini,
e che viene “limitata” solo grazie al sacrificio degli operatori
delle Forze dell’Ordine che, pur di garantire un servizio
fondamentale ed indispensabile quale quello del controllo del
territorio, garantiscono anche doppi turni, nonostante non venga
garantita la retribuzione relativa alle ore di straordinario a causa
dei tagli che hanno coinvolto il comparto sicurezza.
È
arrivato il momento di dire basta, e noi siamo pronti ad ogni
possibile forma di protesta nell’attesa che si torni a parlare
seriamente di sicurezza.
Noi
riteniamo che non possono esistere territori di serie A e territori
di serie C e che la sicurezza deve essere garantita in egual modo per
tutti.
E’
un’emergenza, quella pugliese, che va avanti da troppo tempo e che
deve trovare tempestivamente uno sbocco positivo attraverso un
immediato potenziamento dell’organico delle Forze di Polizia in
tutta la Puglia.
Claudio
Biancolillo
Segretario
Generale Regionale
“Libertà
e Sicurezza” – UGL
Sindacato
della Polizia di Stato
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