Ah, se si potesse camminare nella luce.
Ah, se si potesse gestire la luce e il calore dei raggi del sole. Le
nostre storie non sarebbero fuori calpestate diventando canzoni
leggendarie.
Come sotto un vento gelido pesante si
sentirebbero emettere lamenti strazianti di gente sconosciuta che
chiede aiuto. Nell’aria si sente una musica triste. Nel lungo
percorso non si incontrano poeti saggi ma gente che s’affretta a
capo chino con piedi bagnati di fango ad emigrare da un villaggio
all’altro in cerca di lavoro oppure meditando per trovare qualcosa
da mettere tra i denti e cercare di sopravvivere.
Ma c’è chi, non curante di quante
sofferenze arreca a chi standole vicino rifiuta un tozzo di pane,
dove tutto pervade infondendo sofferenze nelle case sconfortate
dall’umanità. I frutti della vita non bisogna lasciarseli alle
spalle. Con disperata speranza si devono cercare in ogni angolo di
case sperdute l’amore che non trova ancora. Nulla deve svanire, la
speranza deve sempre vivere. Bisogna sempre cercarla anche nel più
profondo degli abissi e farla emergere. Lasciarsi qualche volta che
si sentisse quelle dolci carezze sperdute nell’universo si va in
cerca di una grazia rifiutata. Molto dannose sono scelte mirate da
chi il potere politico lo gestisce in modo appropriato, favorendo
taluni anziché chi è accanto ed ha bisogno di carità.
Non bisogna far credere di avere la
pancia piena quando gli altri patiscono la fame.
Dalla mente di taluni vengono varati
poemi epici. Altri tanti sono prede di sofferenze e le loro lacrime
riempiono le stive di bastimenti cariche di storie amare che
affondano nei profondi mari. Di queste perdite non vogliamo avere
compensi e pretese di fama immortale. Non abbiamo bisogno di
rimpianti e a nessuno nulla sarà rimproverato.
Talvolta la saggezza vale più della
potenza terrena. E’ meglio umiliarsi che alzarsi. Non ha più senso
piangere dopo e bagnare con le lacrime il suolo.
Ad Andria non c’erano associazioni
degne di organizzare la rievocazione storica federiciana del 22 e 23
aprile in occasione della Tradizionale Fiera d’Aprile?
Sand’ R’ccàrd iè amand’ d’ l’
frst’ir (San Riccardo è amante dei forestieri)
Santovito Vincenzo
Osservatore Civico Andriese
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