Ad
horas la città di Andria avrà il suo nuovo assessore allo sviluppo
economico, all’agricoltura e al marketing territoriale. Dai nomi in
circolazione sicuramente si tratterà di un assessore femmina e
sicuramente di un avvocato femmina. Il primo assessore di sesso
diverso rispetto alla lunga storia degli avvicendamenti sul trono. La
nuova inquilina di Largo Grotte subentrerà, senza ancora sapere
secondo quale giustificato motivo di merito o di demerito,
all’uscente signor Pietro Sgaramella, indignato per la decisione
suprema assunta a sua insaputa. A proposito del nuovo insediamento,
come Presidente UNIBAT e Componente eletto della 3^ Consulta delle
Attività Produttive, Libere Professioni, Consumatori ed Utenti della
città di Andria, do il benvenuto alla nuova responsabile politica
del delicato Settore. Di sicuro il nuovo assessore al commercio della
città di Andria non avrà che l’imbarazzo della scelta da dove
cominciare a rendersi operativa. Potrebbe cominciare dalla questione
legata ai dehors, cioè le strutture fisse esterne ai locali pubblici
di somministrazione di alimenti e bevande (bar – ristoranti –
pizzerie ed esercizi similari) chiamati a gettare alle ortiche i loro
ingenti investimenti, dopo essere stati “autorizzati” da quello
stesso ufficio ad installare mentre ora la Soprintendenza afferma che
quelle strutture devono andare a ferri vecchi.
Chi risarcirà gli
esercenti? L’avvocato capiterebbe a fagiolo. Oppure potrebbe
interessarsi dell’abusivismo commerciale che ormai si è
impadronito della città di Andria comandandola ed umiliandola;
potrebbe forse pensare di cominciare occupandosi del mercato
settimanale lasciato morire nella villa comunale e diventato il
peggiore e meno attrattivo d’Italia; potrebbe occuparsi del
fatiscente mercato generale ortofrutticolo o assenza della rete di
mercatini rionali e farmer’s market che i suoi predecessori non
hanno mai compreso di cosa si trattasse pensando che la rete fosse
solo quella dei pescatori o forse potrebbe impegnarsi immediatamente
per affrontare la questione relativa alla zona a traffico limitato
nel centro storico o al park & ride di largo Appiani, fatto
morire miseramente. Potrebbe, ad esempio occuparsi innanzitutto del
rinnovo del Piano del Commercio sulle Aree Pubbliche ormai scaduto da
anni o di quello del Commercio che il comune di Andria non ha mai
avuto; potrebbe pensare di ottemperare alla legge regionale con la
predisposizione del Piano Strategico del Commercio o forse potrebbe
decidere di come riqualificare il fatiscente mercato storico di via
Flavio Giugno o di quello di via De Anellis. Potrebbe occuparsi in
primis della questione relativa ai disservizi nella raccolta dei
rifiuti presso gli esercizi commerciali o dell’elevatissima
tariffazione della Ta.Ri. per i negozianti; potrebbe occuparsi da
subito sul come utilizzare i nuovi fondi per la zona franca urbana
evitando di sperperarli come fatto in precedenza, del Distretto
Urbano del Commercio piuttosto che predisporre una pianificazione
territoriale rispetto alle attività artigianali ed industriali.
Potrebbe, il nuovo assessore, pensare di occuparsi della Bolkestein
che mette a rischio oltre duemila famiglie andriesi e un indotto di
diecimila persone; potrebbe oppure occuparsi della riqualificazione
commerciale della Fiera d’Aprile o della Fiera Patronale o dei
mercatini di Natale o di quelli dell’Epifania così come credo che
potrebbe dare un bel segnale d’inizio risolvendo la questione del
mancato pagamento ai librai ed edicolanti andriesi, in stato di
agitazione, che aspettano il versamento delle quote che il comune ha
già incassato per i libri di testo mentre altri comuni hanno già
saldato da molti mesi il loro debito e le ricadute negative si
riverserebbero sulle famiglie degli studenti. Se poi resta del tempo
potrebbe anche occuparsi del marchio di qualità cittadino e magari
ricordarsi che esiste la parola turismo che non significa il viaggio
in seicento con sul portabagagli la valigia di cartone.
Sicuramente
quello che non mancherebbe al nuovo assessore sarebbe il lavoro,
compreso tutto quello che le hanno lasciato da fare i suoi
predecessori politici e i privilegiati dirigenti che hanno diretto il
foltissimo staff di Largo Grotte.
A
proposito di dirigenti, ricordo all’assessore che le incombenze
fatte confluire sul nuovo Dirigente del Settore, già ed ancora oggi
pure dirigente dello Sportello Unico Edilizia, non consentono che
egli possa svolgere con serenità e piena disponibilità entrambi i
ruoli, dopo aver consentito che la ex dirigente dello Sviluppo
Economico lasciasse Largo Grotte verso altre vie urbane.
Ce
la farà la nuova inquilina a fare tutto questo in soli pochi mesi di
qui al prossimo show elettorale?
Non
so se il comune di Andria ed il Settore Commercio avessero bisogno di
un altro, ennesimo assessore. Di sicuro aveva bisogno di un altro,
ennesimo avvocato alla guida della città. Ora abbiamo anche lei.
*Presidente UNIBAT
#iononsonocandidato
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