Nel 2010 il nostro sindaco saliva sulla biga della vittoria.
Tutti entusiasti. Nessuno si rammentò di salire su quella biga a sostenere la
corona di alloro ricordandogli di essere un uomo. Noi lo ricordammo il 21
luglio 2011 ma questo insegnamento non è valso a nulla, nonostante le migliaia
di persone a contestarlo in piazza per gli aumenti spropositati della tassa
rifiuti. Vorremmo iniziare le nostre giornate omaggiando la bellezza. La mia città,
la tua bellezza si vuole unire alla tua modestia. Come una splendida cometa
appari nella notte attirando su di te gli occhi di tutti così che allora anche
come la tua bellezza di una donna fai voltare su di te gli sguardi di tutti.
Non c’è nessun’altra tra coloro che continuano guardandoti
ammirati e non restino colpiti alla tua vista. Tantissimi ti ammiccano in
assoluto silenzio. Atri cercano di darsi un qualche contegno rimanendo stupiti.
Ora si vedono davanti a te tantissimi giovani incuranti delle tue doti,
raccolti in bolgie sterili ed insignificanti e alla lunga, quando si renderanno
conto delle tue virtù, ne tremeranno ai tuoi incanti mentre coloro che non
apprendono saggezza non lo sono mai saliti su una biga trainata da quattro
saggi cavalli bianchi alati.
Sono rari coloro che tentano di salirci sopra dimostrando un
po’ di coraggio, non riuscendoci.
Trovarsi ad un bivio tra due strade dove una conduce alla giustizia,
l’altra al piacere e ciò che si vuol far intraprendere agli uomini, non a noi ogni
giorno, se si vogliono trattare giustamente come si conviene dagli affari
sociali si deve far si che i cittadini ricevano dai governanti e politici doti
e virtù. Separare la morale dalla politica. Non si possono compiere e chiedere
sacrifici se prima non ci si liberi dalla propria ignoranza. Non bisogna farci
attendere promettendo di istruirci. Bisogna avere tantissimo coraggio e non
costretti a chinare la propria testa sulle ginocchia del proprio maestro e
piangere per non essere preparati ad affrontare la carriera che ognuno di noi
si merita.
E’ dimostrato nei fatti che appena si sentono superiori agli
altri si staccano da chi gli ha dato insegnamenti per dedicarsi agli affari
pubblici dimenticandosi di se stessi; non degnandosi di essere ripresi nei loro
errori; non trovano medicine per curarli ma piuttosto per richiamarli.
Comportarsi come le baccanti possedute dal loro Dio riescono
ad attingere latte e miele dove altri non possono attingere neppure l’acqua
stagnante e putrida che si posa in fondo al pozzo. Mettere assieme il
conseguimento di una gloria sorprendente è la mancanza di scrupoli. Non si
possono portare in processione vasi d’oro facendosi beffa di tutti, rilevando
che un uomo solo è più potente di tutta la città.
Attraverso il sistema tributario effimero, in questo caso
tassa rifiuti, dobbiamo essere sereni e felici che pur comportandoci con correttezza
e amabilità, anche potendo prendervi tutto, ci lasciate la metà.
Chi ci governa non è stato eletto dal popolo ma sorteggiato.
Se tale sistema venisse effettuato per la guida di una nave un nocchiero come
Schettino, non conoscendo l’arte del ben governare una nave, faremmo tutti la
fine della Concordia.
Se si potesse possedere del feneratismo e celebrare delle
feste per purificare la nostra città dai mali accumulati nel corso del tempo ne
gioveremmo tutti.
Vincenzo Santovito
Osservatore
Civico Andriese
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