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giovedì 16 novembre 2017

CANOSA DI PUGLIA : Illegalità in agricoltura - Morra ignora le denunce della Flai Cgil

Riglietti: “Con una lettera avevamo chiesto al Sindaco di farsi promotore di un incontro a Palazzo di Città”


Era il 26 ottobre scorso quando la Flai Cgil Bat ha inviato al sindaco di Canosa di Puglia, Avv. Roberto Morra una lettera con la richiesta di un confronto tra sindacati ed aziende agricole e ortofrutticole del territorio al fine di costruire un confronto di cui il Primo cittadino avrebbe potuto, e dovuto, farsi promotore istituzionale. Una istanza che Morra ha completamente ignorato visto che a due settimane dall’invio quella missiva è rimasta lettera morta, non è infatti seguita alcuna risposta alla sollecitazione sindacale emersa da un’assemblea con i lavoratori agricoli e ortofrutticoli.

“Alcuni giorni prima, il 25 ottobre, – ricorda il segretario generale della Flai Cgil  Bat, Gaetano Riglietti – abbiamo incontrato nella Camera del lavoro di Canosa numerosi lavoratori del settore che ci hanno raccontato del disagio che sono costretti a subire sul piano normativo ed economico da parte delle aziende, beneficiarie tra l’altro di finanziamenti pubblici e fiscalizzazione degli oneri sociali. Parliamo di salari fermi da oltre dieci anni e che, di conseguenza, risultano inferiori a quelli contrattuali. Abbiamo registrato un diffuso dissenso e malessere sociale che iniziano a manifestarsi tra i lavoratori e per questo abbiamo messo al corrente il Sindaco della situazione e sottolineato il fatto che è urgente definire un percorso risolutivo alla questione ma siamo stati completamente ignorati”.

A seguito della insensibilità del Primo cittadino a giorni provvederemo a convocare le aziende agricole-ortofrutticole più rappresentative del territorio, per  ricercare soluzioni utili per una maggiore trasparenza e legalità in questo settore. “Non è più ammissibile – commenta – che le aziende decidano unilateralmente il salario non contrattuale da corrispondere  ai lavoratori dipendenti e che lo stesso  è ormai  fermo da più di dieci anni con ripercussioni negative ai lavoratori e alle loro famiglie.
Tali atteggiamenti, non aprono alle corrette relazioni sindacali ma lasciano intendere la logica di un grado pervasivo di illegalità diffusa e che quindi  riteniamo di non poter accettare passivamente tale volontà”.


“Il fatto che Morra non risponda alla nostra richiesta – concludono dalla segreteria della Flai Cgil Bat – fa emergere non solo una lontananza verso i temi che riguardano la precarietà che vivono migliaia di lavoratori e lavoratrici agricoli/e, vittime di violazioni contrattuali e di fenomeni di forte illegalità, fatta di lavoro nero e interposizione illecita di manodopera, ma anche di una irresponsabilità circa il clima di tensione sociale che può alimentarsi sul territorio canosino e di una disattenzione verso il disagio e un insensibilità delle pesanti condizioni di lavoro dei soggetti più deboli del mercato del lavoro e della società.”

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