Ad
Andria braccianti in agitazione verso la mobilitazione. Il sindacato chiede la
riapertura delle trattative
Un contratto provinciale
degli operai agricoli e florovivaisti rinnovato lo scorso mese di agosto (non
firmato dalla Flai), peggiorativo rispetto a quello applicato in precedenza, un
“regalo al mondo dell’impresa”, lo definiscono dal sindacato, un “accordo al
ribasso per i braccianti”. Si tratta di un’idea che nasce dall’analisi e dalla
comparazione dei due contratti (il vecchio ed il nuovo) e dai calcoli fatti
carte alla mano sulle buste paga e non di una convinzione aprioristica di un
sindacato arroccato sulle proprie posizioni, come qualcuno invece ha detto.
Ecco nel dettaglio
alcuni aspetti su cui si è concentrata l’attenzione del sindacato ieri sera
nella Camera del lavoro di Andria durante una partecipata assemblea con i
lavoratori del settore aperta dal coordinatore della ClL, Antonio Di Bari alla
presenza del segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti, del
segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, del segretario
generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, del segretario generale della
Cgil Puglia, Giuseppe Gesmundo e del segretario della Flai Cgil nazionale,
Giovanni Mininni:
Orario di lavoro: il contratto nazionale prevede 39 ore articolate su
5 giorni, nel vecchio contratto si parlava di 6 ore e mezza su sei giorni
lavorativi. Nel nuovo è saltato l’orario giornaliero, si è introdotta una
“flessibilità pluriperiodale”, ovvero le ore sono distribuite nella settimana
quindi il lavoratore un giorno può operare due ore e un altro paradossalmente
nove. L’eccessiva flessibilità ha ricadute negative sul versante dei diritti,
del calcolo di straordinari e di maggiorazioni.
Classificazione: nel vecchio contratto c’erano diverse qualifiche
(potatore, taglio-selezione ed incassettamento dell'uva da tavola ecc... ), con
il nuovo contrato si sono tolte quasi tutte le figure specializzate (circa il
70% della manodopera) e si è introdotto il solo responsabile. Dunque, in
un gruppo di lavoratori prima c’erano, per esempio, 20 lavoratori specializzati
oggi sono tutti operai comuni ed un solo responsabile che resta ”specializzato”
con un danno importante sul salario e sulla previdenza.
Previdenza e
salario: le prestazioni (tipo la
disoccupazione agricola) si calcolano sulla retribuzione lorda
giornaliera, una cosa dunque è calcolare il 40% su 77,30 euro un’altra su 51,61
euro.
Trasporto ed
indennità chilometrica. Superati i
100 minuti di percorrenza tra la propria abitazione ed il posto di lavoro con
il vecchio contratto scattava già l’inizio dell’orario di lavoro; anche questo
con il nuovo contratto è saltato.
“Per tutte queste
ragioni resta l'agitazione, chiediamo una ripresa del tavolo di confronto
provinciale del contratto di lavoro. Non è escluso che si arrivi anche ad una
mobilitazione”, spiega Riglietti, segretario generale della Flai Cgil Bat.
“Continuiamo a
denunciare un abbassamento dei diritti sulla base della modifica degli assetti
contrattuali. Tanto per fare un esempio, con questo nuovo contratto si
introduce la figura dell’aiutante lavori specializzati (ultimo esempio
sono le assunzioni fatte come AIUTO POTATORE) inquadrati come operaio comune.
Che significa? Che c’è qualcuno che regge la scala a chi sta potando?”, afferma
Deleonardis, segretario generale Cgil Bat. “Siamo in presenza di un regalo alle
imprese. Una cosa mai accaduta prima d'ora, condizioni per noi inammissibili”.
“Con il rinnovo del
contratto degli operai agricoli della provincia di Bari e Bat è stata
realizzata un’operazione che potremmo raccontare così: sono stati abbassati i
salari dei lavoratori facendo scivolare verso il basso l’inquadramento
professionale ed è stato dato un incremento della retribuzione pari al 2,8
percento. Un incremento salariale che non è, però, vero, perché quelle
qualifiche hanno abbassato la paga di molto più del 2,8 percento. Cioè,
se abbasso il salario del 4-5 percento e poi lo incremento del 2,8 percento è
chiaro che ho fatto un’operazione finta. Tanto è vero è che i lavoratori, con
le loro buste paga alla mano, stanno dimostrando che il loro salario è
diminuito di 26 euro al giorno. Questa è la verità. I numeri parlano chiaro e
descrivono un taglio delle domande di prestazioni agricole tra i 1500 ei i 1800
euro all'anno”, conclude Giovanni Mininni, segretario Flai Cgil nazionale.
Michela
Alicino
Ufficio
stampa Cgil Bat
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