MONTARULI: “SPERO
SIA STATA INVITATA ANCHE LA SOPRINTENDENTE DOTT.SSA BONOMI PER I TANTI
CHIARIMENTI SUL “CASO TRANI” GIA’ TRATTATO A CANOSA. L’ASSESSORE D’AGOSTINO
CONTINUA A BALLARE DA SOLA”.
Dopo l’incontro
tenutosi lo scorso mercoledì 31 gennaio nella città di Canosa di Puglia,
durante il quale la dott.ssa Simonetta BONOMI, Soprintendente Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia ha
anche bacchettato la città di Trani in merito alla recente approvazione del
Regolamento sui dehors, anche la città marinara della Bat si attrezza
convocando un incontro pubblico programmato per il giorno lunedì 5 febbraio 2018, alle
ore 16,00 nella Sala Azzurra del
comune.
L’invito è stato
indirizzato ad Architetti, Ingegneri, Geometri, Imprenditori della città di
Trani, anche se non si conosce quali canali di informazione siano stati utilizzati
vista l’inesistenza dell’informazione sugli Organi di Stampa e che solo grazie
alla presente nota di Unimpresa Bat ne viene data divulgazione pubblica e
diffusa. L’incontro si pone l’obiettivo di fornire chiarimenti ed
approfondimenti sul nuovo Regolamento Dehors, approvato in consiglio comunale
il 27 ottobre u.s.
Un incontro molto
atteso perché sino ad ora del delicato argomento non si è ancora parlato
diffusamente e pubblicamente a Trani nonostante sia già stato approvato dai
competenti organismi già da molti mesi. Un incontro evidentemente tardivo che
non recepisce i suggerimenti e le osservazioni che, come sta avvenendo a
Canosa, avrebbero dovuto essere recepiti nelle fasi preliminari che
evidentemente il comune di Trani ha inteso perseguire in solitaria o in
compagnia di pochi fedelissimi.
Eppure anche a
Trani di chiarimenti ce ne saranno da dare da parte degli “esperti” e degli
“storici” che hanno pubblicato sui giornali di aver scritto la storia della
città. Eppure è fortissima l’esigenza e la richiesta degli esercenti, anch’essi
evidentemente esclusi da tutte le fasi preliminari di concertazione, di
ottenere quella certezza del diritto così come lo chiedono i Tecnici, i Liberi
Professionisti e tutte quelle Associazioni di Categoria fuori dal “Sistema”, stranamente
e forzatamente escluse da un percorso di condivisione peraltro obbligatorio,
previsto e richiesto anche dalle vigenti leggi.
Evidentemente
contrariato per il percorso anomalo intrapreso dal comune di Trani e
dall’Assessore alle Attività Produttive, dott.sa D’Agostino, il Presidente
UNIBAT, Savino Montaruli ha dichiarato: “l’assessore D’Agostino intende
continuare a ballare da sola visto lo stato di isolamento nel quale ha voluto
rinchiudersi, attorniata da qualche fedelissimo compiacente che evidentemente
non riesce a svolgere il ruolo istituzionale che compete. Abbiamo appreso di un
incontro che si terrà lunedì pomeriggio nella Sala Azzurra a Trani. Mi auguro
che all’incontro pubblico sia anche stata invitata la Soprintendente competente
per territorio, dott.ssa Simonetta Bonomi la quale, già nello scorso incontro a
Canosa, ha dichiarato la sua assoluta disponibilità a partecipare ad incontri
come quello di Trani. La presenza della Soprintendente ritengo sia fondamentale
a Trani visto che sono tantissimi i dubbi suscitati dal Regolamento approvato,
addirittura giudicato da qualche polisindacalista essere una pagina di storia
della città, dimenticando che intere enciclopedie di brutta storia, anche a
Trani, sono state scritte da coloro, tecnici, burocrati e politici che sino ad
oggi hanno completamente ignorato di dotare la città, ad esempio, di un Regolamento
Centro Storico, Buffer Zone, Zona Ambientale, che già prevedesse modalità di
intervento di Arredo Urbano, Norme di Speciale Tutela e Linee di Indirizzo per
l’Esecuzione degli Interventi Edilizi, Norme sul Colore, sui Materiali e altri
elementi che caratterizzano l’aspetto esteriore degli edifici, così come hanno
ignorato che il rispetto del Codice dei Beni Culturali, anche in relazione all’installazione
dei dehors, non nasce oggi e che nel frattempo, da anni, costoro hanno solo
provocato danni avendo completamente ignorato la figura della Soprintendenza ed
elargendo a larga manica autorizzazioni che oggi si rivelano carta straccia e
che producono pure danni agli esercenti i quali sono ora costretti a rimuovere
quei manufatti, anche se autorizzati, gettando alle ortiche ingenti
investimenti e un’intera programmazione economica messa in discussione, avendo
anche rischiato conseguenze pesantissime, anche penali, in seguito ad eventuali
controlli. Altro che scrivere la storia di Trani. Dalla lettura del Regolamento
“storico” approvato dal comune di Trani, infatti, emergono enormi elementi di
dubbio e di incertezza perché non si può relegare il tutto a semplici passaggi
burocrati, stilistici e procedurali. La questione, invece, è di gran lunga
un’altra e riguarda un percorso completamente ignorato dal comune di Trani,
come affermato dalla Soprintendente, cioè la mancata individuazione di quelle che
sono le caratteristiche dei luoghi e la loro conservazione e tutela. Così come
stiamo facendo ad Andria – ha dichiarato Montaruli – anche a Trani si sarebbe
prioritariamente dovuto individuare in modo preciso ed inequivocabile quali
fossero quei luoghi, al fine di comprendere la diversità degli interventi da
parte dei richiedenti le occupazioni che, peraltro, non possono prescindere da
aspetti squisitamente urbanistici rispetto ai manufatti installati o da
installare quali dehors con maggior grado di complessità strutturale: pedane,
montanti verticali, paramenti, copertura, tende a rullo scorrevoli verso il
basso i quali necessitano evidentemente di titoli abilitativi di natura
edilizia che non sono stati adeguatamente individuati ed articolati nel provvedimento
adottato a Trani. In merito al decoro urbano, così come ha affermato la
dott.ssa Bonomi a Canosa, è importantissimo porre attenzione a quelli che sono
gli spazi urbani soggetti a tutela dove ci sono gli edifici vincolati e questo
l’esercente non lo sa e nel regolamento non viene indicato quindi è molto
importante che le planimetrie, che non sono allegate al provvedimento adottato
a Trani, siano molto chiare. Questo a Trani non è avvenuto, come confermato
dalla Soprintendente a Canosa rispondendo proprio alle osservazioni di un
rappresentante di categoria tranese presente all’incontro canosino. Questo
percorso virtuoso, invece, lo si sta facendo a Canosa, ad Andria e a Foggia. Perché
a Trani si è omessa questa procedura obbligatoria? Perché la dott.sa Assessora
D’Agostino non ci ha dato la possibilità di darle questi suggerimenti mancanti
impedendoci di partecipare ai Tavoli di Lavoro? Altro elemento da sottolineare
è la confusione che viene fatta tra autorizzazioni paesaggistiche e quelle di tutela monumentale, che è
l’argomento che investe la città di Trani. Se è vero che per tavolini e sedie
non c’è bisogno di autorizzazione paesaggistica è pur vero che un centro
storico non è detto che sia vincolato paesaggisticamente. Si tratta quindi di
tutela monumentale ed in applicazione dell’art. 21 del Codice dei Beni
Culturali l’autorizzazione ad ogni intervento in genere su ogni bene culturale
la competenza al rilascio è della Soprintendenza che è obbligata a rilasciarla.
Ecco perché ai fini di tale procedura nelle planimetrie i luoghi
preventivamente da salvaguardare devono essere ben chiari e specificati. A
Trani dove sono? Il centro storico ha un suo regime di cautela e la
Soprintendenza deve sempre essere consultata per quello che avviene all’interno
dei centri storici e questo non riguarda solamente quegli immobili vincolati ma
anche gli spazi di interesse artistico o storico quindi non è detto che sia uno
spazio di pregio ma anche semplicemente un’area o un luogo che abbia un
significato per la storia della città di Trani, anche di quella urbanistica. A
Trani questo è stato fatto? Nel corso dell’incontro di lunedì siamo certi che
saranno moltissimi gli elementi da mettere in discussione considerata la
delicatezza della tematica, soprattutto la leggerezza con la quale la medesima
è stata sinora affrontata. Altro che aver scritto la storia!” – ha concluso
Montaruli di UNIBAT.
Ufficio Relazioni Esterne
UNIMPRESA BAT
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