La data è quella del 22 giugno e la firma è quella
del Dirigente al Settore Sviluppo Economico, ing. Felice Piscitelli. Il
contenuto? “Diffida alla rimozione immediata delle strutture abusivamente
installate sull’area esterna agli esercizi pubblici nelle aree interessate”.
Si, nella nota viene espressamente indicato “...strutture abusivamente
installate...” e questo fa irritare non poco gli esercenti i quali, ora, si
trovano in una situazione di enorme difficoltà, proprio all’avvio della
stagione estiva. In merito ai contenuti della diffida è intervenuto il Presidente
Unibat, Savino Montaruli, il quale ha dichiarato: “mentre ad Andria si era in
attesa delle decisioni concordate con la Soprintendenza che portassero alla
definitiva approvazione del nuovo Regolamento sui dehors, gli esercenti si sono
visti notificare le diffide da parte del Settore Sviluppo Economico, con
l’obbligo a “rimuovere immediatamente le strutture abusivamente installate
sull’area esterna ai pubblici esercizi, costituenti un dehors per la somministrazione
di alimenti e bevande in assenza di titolo abilitativo e a ripristinare
immediatamente lo stato dei luoghi”. Inoltre viene comunicato che: “... decorso
inutilmente il termine massimo di 15 giorni dalla notifica dell’atto di
diffida, sarà comminata, con successivo provvedimento, la sanzione della
sospensione dell’attività di pubblico esercizio fino alla rimozione delle cause
che hanno determinato la violazione”. Una situazione drammatica, per certi
versi, ma anche molto curiosa, per altri. A parte il fatto che la decisione del
Dirigente va esattamente nella direzione opposta rispetto a quanto richiesto
dal Sindaco Giorgino in un incontro alla presenza di un gruppo di esercenti e
dell’ex assessore al ramo, si assiste ad un paradosso. Infatti oggi si diffida
gli esercenti dichiarando che quelle opere sono stare realizzate “abusivamente”
mentre con lo stesso identico Regolamento ancora oggi vigente, cioè quello
approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 77 del 14/11/2011, negli
anni precedenti, più in particolare negli anni 2015, 2016 e 2017 lo stesso
Settore Sviluppo Economico, ancorché guidato da altro Dirigente e da diverso
Assessore, aveva autorizzato quelle strutture che, quindi, non attendevano
altro che il rinnovo delle stesse autorizzazioni non avendo mutato lo stato dei
luoghi. Di fronte a questa incongruenza due solo le cose: o è stato commesso un
abuso negli anni passanti, anche rispetto al rilascio delle autorizzazioni, o
viene commesso un abuso oggi definendo quelle stesse strutture “abusive”,
negando il rinnovo delle autorizzazioni. In ogni caso – prosegue Montaruli – i
cittadini, le associazioni di categoria e soprattutto gli esercenti stavamo
aspettando chiarimenti rispetto all’iter avviato da molti mesi dal comune di
Andria con la Soprintendenza mentre si vedono arrivare diffide, sanzioni e
chissà cos’altro ancora visto che nella lettera di diffida il Dirigente parla
espressamente di “strutture abusivamente installate” quindi sappiamo benissimo
quali ulteriori, gravissime conseguenze, non solo di carattere amministrativo,
potrebbero esserci a carico degli esercenti ritenuti dal comune di Andria trasgressori
e rei di aver costruito opere abusive” – ha dichiarato Montaruli.
Intanto questi provvedimenti stanno facendo tremare
anche le città vicine, in particolare quella di Trani ove esistono situazioni
sovrapponibili a quelle di Andria. Gli esercenti, dal canto loro, si stanno
organizzando per agire legalmente ritenendosi enormemente danneggiati e burlati
da provvedimenti ingiustificati, discordanti e dissimili da una realtà all’altra
– fanno sapere da Unibat.
Area Comunicazione Unibat
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